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La recensione di Dune, kolossal imponente diretto da Denis Villeneuve e presentato fuori concorso a Venezia 78. Deserto, occhi azzurri, spezie magiche: benvenuti nel mondo di Dune.

Dune: ritorno al futuro

Ho iniziato a sentir parlare di Dune solo l’anno scorso, quando un primo teaser trailer era riuscito a cogliere la mia attenzione. Oggi, questa nuova saga cinematografica è diventata realtà. Villeneuve sembra infatti quasi voler ripercorrere – con le dovute proporzioni del caso – i passi seguiti da Peter Jackson più di venti anni fa con Il Signore degli Anelli.

Il regista mette in chiaro, fin dai titoli di testa, che siamo dinnanzi ad un’opera prima di un qualcosa di più vasto e colossale. Non si tratta di proporre un mero adattamento cinematografico di uno dei più complessi romanzi di fantascienza della storia (cosa che era già accaduto negli anni ’80 con Lynch). Qui si vuole esser fedelissimi al libro, ma soprattutto all’universo futuristico ideato nel 1965 da Frank Herbert.

La trama di Dune

Dune è il soprannome del pianeta Arrakis, ed è il centro nevralgico dell’universo ideato da Herbert. Tra le imponenti dune di sabbia che modellano e disegnano la superficie del pianeta si estrae una rarissima spezia, una sorta di droga speciale in grado di allungare la vita, fornire capacità mentali sovrumane e permettere i viaggi intergalattici nell’intero universo.

Nel deserto, inoltre, scorrazzano i vermi delle sabbie, gigantesche creature lunghe centinaia di metri, invulnerabili a quasi ogni arma umana e dotati di migliaia di denti cristallini capaci di ridurre in briciole qualsiasi materiale.

Questo pianeta, data l’importanza che riveste, è terra di nessuno. Il suo controllo viene infatti assegnato quasi a rotazione ad una delle svariate Casate che compongono l’alleanza galattica.

Il film prende avvio proprio con la decisione dell’Imperatore di affidare il pianeta alla casata Atreides dopo la gestione dei brutali Harkonnen. Si tratta di una mossa politica ideata per scatenare una guerra tra le due casate reali. Una guerra che muterà per sempre il destino dell’universo. Questo primo film ha un avvio molto lento ma utilissimo ad introdurre i vari protagonisti, le ambientazioni e il contesto di una storia decisamente complessa.

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Info
Anno 2021
Durata 155 min
Regia Denis Villeneuve

 

Cast

Timothée Chalamet: Paul Atreides
Rebecca Ferguson: Lady Jessica
Oscar Isaac: duca Leto Atreides
Josh Brolin: Gurney Halleck
Stellan Skarsgård: barone Vladimir Harkonnen
Dave Bautista: Glossu Rabban
Zendaya: Chani Kynes

Ma veniamo al dunque, come è il film Dune?

Ho avuto il piacere di vedere in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia questa nuova opera fantascientifica diretta da Denis Villeneuve. E devo ammettere che appena uscito dalla sala sono rimasto in uno stato di confusione più totale, uno stato misto tra stupore per la magnificenza visiva del film e crisi da astinenza per questo universo. Ne voglio ancora.

Il film, dal mio punto di vista, ha un grande difetto: non è autoconclusivo. È un primo atto che per forza di cose deve raccontare, descrivere e spiegare le basi che regolano un universo immenso. Un universo non solo fisico, di galassie e pianeti, ma anche culturale, ideologico e politico.

Per questo motivo Villeneuve e Warner Bros hanno deciso di prendersi tutto il tempo necessario. Il risultato è un film lento e “preparatorio” per il futuro. Appare subito la lontananza dagli effetti e dall’azione a cui siamo abituati con saghe alla Star Wars (a proposito, molto di Star Wars deriva da Dune).

Con Dune ammiriamo un’opera di “fantascienza d’autore”: il genio di Frank Herbert ha guidato Villeneuve nella creazione di questo viaggio. Al tempo stesso il regista è stato l’artefice di sequenze visivamente spettacolari, e ha modellato i suoi protagonisti nel modo più fedele al libro. Per ognuno di questi viene infatti impiegato il giusto tempo. Nulla è lasciato al caso.

Il cast è spettacolare: Timothée Chalamet interpreta Paul Atreides, Rebecca Ferguson è Lady Jessica. Abbiamo poi Josh Brolin, Jason Momoa, Stellan Skarsgard, Oscar Isaac e Charlotte Rampling. Impossibile non esser colpiti da un cast di tale caratura.

La scelta che più mi ha lasciato deluso riguarda Zendaya, il suo personaggio è infatti presente sullo schermo solo per pochi minuti, nonostante l’ingente valore dell’attrice. È come se il regista ci stesse dicendo “ehi, goditi il primo film, entra nel mondo di Dune, ma tranquillo… nel prossimo ci sarà molto altro ancora”. E lei, Zendaya, ne è un assaggio.

Che consiglio posso darti per Dune?

Vai a vederlo sullo schermo più grande possibile, goditi lo spettacolo e attendi con ansia, come me, l’arrivo del secondo capitolo di Dune! Lo stesso Villeneuve è pronto per iniziare le riprese nel 2022. Che dire? Ho appena visto il primo film, e già non vedo l’ora che facciano il secondo… Nell’attesa ho già acquistato il libro di Herbert, e sono pronto a divorarmelo.

Che la forza sia con t… ops, quella è un’altra saga!

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