Skip to main content

Emozioni allo stato puro vi aspettano al cinema con “Whitney: Una Voce Diventata Leggenda” (“I Wanna Dance With Somebody”). Il film, approvato dagli eredi, racconta la vita e la carriera della straordinaria stella della musica e del cinema Whitney Houston, interpretata dall’attrice Naomi Ackie, partendo da quando faceva la corista nel New Jersey fino a diventare una delle artiste discografiche più vendute (con 200 milioni di dischi) e premiate di tutti i tempi con 6 Grammy, 2 Emmy, 31 Billboard Music Awards, 22 American Music Awards e tantissimi altri riconoscimenti. Semplicemente unica e indimenticabile e già dal trailer ci sono venuti subito i brividi.

https://www.youtube.com/watch?v=KfW24oI6Q84

Una dura prova per Naomie Ackie

La pellicola – diretta da Kasi Lemmons – è una straordinaria celebrazione dell’inarrivabile cantante, scomparsa tragicamente nel 2012, a soli 48 anni. La sceneggiatura è stata scritta dal candidato all’Oscar Anthony McCarten e prodotta dal leggendario dirigente musicale Clive Davis, colui che ha visto nascere la Houston musicalmente e che poi l’ha accompagnata durante tutta la sua carriera, diventando un secondo padre. Naomi Ackie – nota al grande pubblico per il ruolo di Jannah in “Star Wars: L’ascesa di Skywlaker” e per la serie tv “Master of None” – non le somiglierà moltissimo, ma nel film ha una forza, un carattere e una grinta impressionanti, proprio quelli che aveva la Houston sul palcoscenico. Allo stesso tempo, ha saputo destreggiarsi alla grande anche nelle scene più tragiche e “buie” della vita della cantante, già raccontata in un altro film del 2015, dal titolo “Whitney”, con Angela Bassett e in due documentari, “Whitney: Can I Be Me”, del 2017 e “Whitney”, del 2018. Per l’attrice è stata, quindi, una prova molto dura da sostenere anche perché le aspettative erano altissime ma possiamo dire che la performance è assolutamente convincente sotto tutti i punti di vista.

Recensione di Whitney – Una voce diventata leggenda
LA RECENSIONE

Da semplice corista a star da 200 milioni di dischi venduti nel mondo

Da semplice corista, la sua carriera spicca il volo nel 1985 proprio grazie a Clive Davis (nel film interpretato da Stanley Tucci), che produce il suo primo disco, “Whitney Houston”, che conteneva hit di successo come “You Give Good Love”, “Saving all my love for you”, “How Will I Know” e “Greatest Love of All”, tutte presenti nella pellicola con altre decine di canzoni del suo inarrivabile repertorio, non ricantate però dalla Ackie, come successo per esempio con altri biopic musicali di successo degli ultimi anni tipo “Bohemian Rhapsody” o “Rocketman”. L’attrice ha il giusto carisma e riesce a restituirci le stesse emozioni della Houston in esibizioni cult come quella al Super Bowl del 1991, ai Grammy fino ad arrivare alle hit del film “Guardia del Corpo”(1992), la cui colonna sonora – contenente pezzi cult come “I Will Always Love You”, “I Have Nothing” e “Run To You” – è la più venduta di tutti i tempi e allo storico medley agli American Music Awards del 1994. 

I periodi bui trattati in maniera veloce e superficiale.

La pellicola, ovviamente, tratta anche il periodo buio della tossicodipendenza, dei problemi finanziari, dei rapporti più che burrascosi col marito Bobby Brown (Ashton Sanders) – dal quale avrà la figlia Bobbi Kristina, morta tragicamente nel 2015 – e col padre John (Clarke Peters) e la storia con la sua amica del cuore Robyn Crawford (Nafessa Williams). Tutto ciò, però, non mette in ombra la sua stella, l’ascesa e il declino sulle montagne russe del successo di questa incredibile e leggendaria artista ci affascina dall’inizio alla fine, anche se forse gli eventi importanti della sua vita sono trattati in maniera un tantino superficiale e “veloce”. Ma poco importa perché nel film è la musica a farla da padrone assoluto e, dopo due ore e mezza di canzoni indimenticabili, una cosa è certa: le grandi leggende non muoiono mai.

Il voto di Cinefily

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!