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Dopo la prima mondiale al Toronto Film Festival e l’anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma, entrambe di estremo successo con tanto di standing ovation, il 22 dicembre sbarca nelle sale “The Fabelmans”, il nuovo attesissimo film della leggenda vivente, Steven Spielberg. Si tratta della pellicola più personale che il regista abbia mai realizzato perché basata sulla sua infanzia in Arizona e su tutto il percorso che poi l’ha fatto diventare quello che è oggi, Il re Mida assoluto del cinema mondiale. E’ un inno al cinema, un incondizionato atto d’amore e di fede nella sua forza e nella sua magia che non si può perdere per nulla al mondo. Fatevi questo regalo di Natale se siete cinefili doc, anche in previsione degli Oscar 2023 che lo vedranno, sicuramente, protagonista.

https://www.youtube.com/watch?v=e_u_f8rAb54
LA TRAMA

Ogni film è un sogno che non dimenticherai mai.

New Jersey, 1952. Il protagonista del film è Sammy Fabelman (Gabriel LaBelle) che, all’epoca, aveva sei anni. Il piccolo non voleva assolutamente andare al cinema, di cui la madre era molto appassionata, perché aveva paura di affrontare quel mondo ignoto e “troppo grande” per lui. La mamma, la pianista Mitzi (Michelle Williams) però, lo rassicura e lo invoglia dicendogli che i film sono sogni che non si dimenticano e così anche il padre Burt (Paul Dano), grande ingegnere, che gli spiega i lati più “tecnologici” della settima arte. Il primo film a cui Sammy assiste è “Il più grande spettacolo del mondo”, di Cecil B. DeMille che lo colpisce nel profondo, tanti da spingere a girare western e altri filmetti con amici e sorelle. Proprio tra i suoi fotogrammi, da adolescente Sam scoprirà segreti molto importanti riguardanti i suoi genitori e, dopo i trasferimenti in Arizona, poi in California, arriva l’inevitabile divorzio che porterà Sam a rifugiarsi nel mondo magico del cinema di cui diventerà uno dei più grandi protagonisti.

Recensione di The Fabelmans di Steven Spielberg
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INFO & CAST
Anno 2022
Durata 151 min
Regia Steven Spielberg

 

Cast
Michelle Williams: Mitzi Fabelman
Seth Rogen: Bennie Loewy
Paul Dano: Burt Fabelman
Gabriel LaBelle: Sammy Fabelman
Julia Butters: Anne Fabelman
Oakes Fegley: Chad Thomas

LA RECENSIONE

Una grande verità: “I film sono sogni che non dimenticheremo”

E’ molto difficile descrivere le emozioni che si provano guardando “The Fabelmans”. Il 34esimo film del re Mida di Hollywood, Steven Spielberg, ci porta nel suo mondo magico che alla fine è il mondo che appartiene a tutti noi. Il regista de “Lo squalo”, “E.T. l’extraterrestre”, “Indiana Jones”, Jurassic Park”, “Schindler’s List”, “Lincoln” e di tante altre perle indimenticabili ha finalmente portato nelle sale un progetto che era nel cassetto fin dagli anni ‘90 ma mai girato perché ritenuto troppo intimo, personale. E invece adesso ci ha preso per mano e portati nella sua infanzia e nell’adolescenza, dal 1952 in poi, quando i genitori lo fecero appassionare al mondo del cinema e da allora è diventato l’inarrivabile mostro sacro che tutti amiamo. La sua ultima pellicola, il musical “West Side Story”(2021), era dedicata al padre Arnold, invece “The Fabelmans” è dedicata interamente alla madre Leah, i suoi due pilastri che gli hanno impresso nella mente il grandioso ed emozionante concetto che i film sono come i sogni, ma con la differenza che non li dimenticheremo mai. Poesia pura.

Recensione di The Fabelmans di Steven Spielberg

Film di formazione, biopic e melò familiare

Film di formazione, melò familiare, biopic di un grande regista, “The Fabelmans” è tutto questo, ma soprattutto una dichiarazione d’amore fenomenale verso la settimana arte, che ci riporta con la mente a “Nuovo Cinema Paradiso”, del nostro Tornatore o al più recente “Belfast”(2021), di Kenneth Branagh.  Per Sammy, infatti, “Il più grande spettacolo del mondo”(1952), il film di Cecil B. DeMille ambientato nel mondo del circo e vincitore di due Oscar, diventa un faro che all’improvviso gli illumina la strada, quella maestra che abbraccerà e non abbandonerà mai più. E’ da quel momento che il piccolo (ovviamente alter ego di Spielberg) si sente invadere da una fiamma che non si spegnerà mai, ripetendo a casa, subito dopo la proiezione, la celebre scena dell’incidente ferroviario del film con dei modellini e poi mettendosi a filmarla con la 8mm del padre Burt. Successivamente, gira dei brevi film con le sorelle Reggie, Natalie e Lisa.

La passione per il cinema s’intreccia a quella della sua famiglia, ebrea e benestante, che nel 1957 si sposta in Arizona, dove Sam continuerà a mettere in pratica la sua passione girando anche film delle loro vacanze. Sarà proprio rivedendo uno di quei filmati che la stabilità familiare verrà stravolta e ciò avrà delle inevitabili ripercussioni sulla sua vita. Qualche anno dopo i Fabelmans si trasferiscono a Saratoga, in California e – sebbene durante i primi tempi Sammy subirà bullismo antisemita – sarà proprio grazie all’”arma” del cinema che il giovane troverà una via d’uscita e saprà farsi apprezzare dai suoi coetanei. Con “The Fabelmans”, infatti, Spielberg afferma con forza che il cinema può sempre cambiare le cose, trasformare la realtà, mostrarci cose mai viste prima, che esistono nella nostra mente, nei nostri sogni, e vederle materializzarsi sul grande schermo è un fenomeno unico che continua a farlo emozionare anche oggi, a 76 anni.

I premi Oscar alla corte di Spielberg

Il regista si è occupato della sceneggiatura col fidato Tony Kushner mentre il due volte premio Oscar Janusz Kaminski si è occupato della fotografia e dargli una terza statuetta sarebbe il minimo. Il montaggio di “The Fabelmans” è eccezionale ed è opera di Sarah Broshar e Michael Kahn (vincitore di 3 premi Oscar) mentre le scenografie e i costumi, che cambiano a seconda degli anni in maniera magistrale, sono rispettivamente di Rick Carter (vincitore di 2 Oscar) e Mark Bridges (vincitore di 2 Oscar). Il celeberrimo John Williams, che in bacheca ha 5 Oscar, ci ammalia nuovamente con le sue melodie che puntano dritte al cuore e incorniciano alla perfezione ogni fotogramma, fino al meraviglioso finale, in cui sogno e realtà si uniscono, grazie ad un incontro che segnerà la vita di Sammy e ci farà anche versare qualche lacrima.

Il voto di Cinefily

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