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Dopo la presentazione in anteprima internazionale al Toronto International Film Festival 2023, “The Holdovers – Lezioni di vita”, è arrivato nei nostri cinema e ce ne siamo subito innamorati. Il doppio premio Oscar Alexander Payne, a sei anni di distanza dal debole e sfortunato “Downsizing – Vivere alla grande”, adesso racconta una storia molto toccante anche se mascherata da commedia, ossia quella di un prof odiato da tutti e rimasto da solo durante le vacanze di Natale del 1970. Forse non proprio solo perché, con lui ci saranno Angus, uno studente dal comportamento sempre terribile e la capocuoca Mary, afroamericana alla quale hanno ucciso il figlio in Vietnam. Preparatevi a rivivere il grande cinema.

https://www.youtube.com/watch?v=P0135rMu39c&ab_channel=UniversalPicturesInternationalItaly
LA TRAMA

Payne e Giamatti, una coppia da Oscar

A nessuno piace l’insegnante Paul Hunham (Paul Giamatti), né ai suoi studenti, né ai suoi compagni di facoltà, né al preside, che trova la sua pomposità e rigidità esasperanti. Senza famiglia e senza un posto dove andare durante le vacanze di Natale del 1970, Paul rimane a scuola per supervisionare gli studenti impossibilitati a tornare a casa. Dopo pochi giorni, rimane solo uno studente: un quindicenne che crea problemi di nome Angus (Dominic Sessa), un bravo studente il cui cattivo comportamento minaccia sempre di farlo espellere. Insieme a Paul e Angus c’è la capocuoca Mary (Da’Vine Joy Randolph), una donna afroamericana il cui figlio è stato recentemente trovato morto in Vietnam. Queste tre persone molto diverse tra loro formano un’improbabile famiglia natalizia. Il vero viaggio è come si aiutano a vicenda a capire che non sono legati al proprio passato: possono scegliere il proprio futuro.

INFO & CAST
Anno 2023
Durata 133 min
Regia Alexander Payne

 

Cast
Paul Giamatti: Paul Hunham
Dominic Sessa: Angus Tully
Da’Vine Joy Randolph: Mary Limb
Carrie Preston: Lydia Crane
Brady Hepner: Teddy Kountze

LA RECENSIONE

Paul Giamatti e il ruolo della vita

Alexander Payne torna con un film straordinario e di cui avevamo veramente bisogno in un periodo un po’ spoglio di belle pellicole come “The Holdovers – Lezioni di vita”. A 20 anni di distanza da “Sideways – In viaggio con Jack”, ritrova l’immenso Paul Giamatti, regalandogli il ruolo della vita, quello che non puoi lasciarti assolutamente sfuggire e, per fortuna, l’attore non l’ha fatto. Quella del prof Paul Hunham, coltissimo e snob verso chi non lo è, severo, affetto da una malattia che gli fa emettere un odore sgradevole e con un occhio di vetro è la performance che lo ha consacrato, finalmente, tra le più grandi star di Hollywood di sempre, facendolo uscire dal cono d’ombra del semplice caratterista. L’interazione con Dominic Sessa (ma quanto è bravo sto ragazzo? Bah!) e Da’Vine Joy Randolph (già Golden Globe e Oscar quasi in tasca) è straordinaria e la loro alchimia fa si che la pellicola risulti ancora più emozionante e ritimicamente perfetta.

Payne mette insieme tre vite diverse tra loro ma alla fine così simili

Strizzando l’occhio a “L’attimo fuggente” e a “The Breakfast Club”, i personaggi “rimasti”( The Holdovers, appunto), di Payne si confrontano, rompono le loro barriere, si aprono al mondo e a loro stessi. La sceneggiatura di David Hemingson (Oscar?) riesce a riportarci all’atmosfera di quegli anni, lasciando sullo sfondo la storia (Il Vietnam) e rimaneggiando il mood e il linguaggio dell’epoca riportandolo ai tempi moderni. Un lavoro immenso e non facile, che va a fondo in queste vite ai margini del tempo e dello spazio (e dove i soldi non contano), diverse tra loro ma alla fine così simili, con le proprie paure, ansie, complessi, un passato alle spalle mai elaborato, un presente difficile e, in alcuni casi, da nascondere per darla vinta alle convenzioni sociali, una donna a cui è morto il figlio ma che da la forza agli altri due e la consapevolezza finale che una vita diversa è possibile. La solitudine dei personaggi alla fine è un muro che si spaccherà per far entrare la luce, per far posto all’altruismo ed è li che la commedia (perché si ride, e anche molto eh!) farà posto anche alla commozione. Tra i tanti premi già ricevuti, “The Holdovers” ha portato a casa già 2 Golden Globe (Miglior attore in un film commedia o musicale a Paul Giamatti e Migliore attrice non protagonista a Da'Vine Joy Randolph) e il vero “concorrente” da battere agli Oscar sarà “Oppenheimer”, di Nolan. Ne vedremo delle belle.

Il voto di Cinefily

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