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“Pinocchio di Guillermo del Toro” ce l’ha fatta.

Guillermo del Toro e Mark Gustafson hanno compiuto l’impresa portando a casa l’Oscar al Miglior film d’animazione e battendo la concorrenza di altri titoli eccellenti come “Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio”, di Joel Crawford e “Red”, diretto da Domee Shi. In realtà, il film in stop-motion, basato sempre sul celeberrimo romanzo di Carlo Collodi, aveva già vinto il Golden Globe, il BAFTA e l’Annie Award (e altre decine di premi) nella stessa categoria, quindi la strada era già spianata. L’Academy ha solo chiuso un cerchio con il riconoscimento massimo.

Qual è la trama principale di "Pinocchio di Guillermo del Toro"?

Recensione di Pinocchio di Guillermo del Toro

Ambientato nell’Italia degli anni ’30, mentre imperversava il fascismo di Benito Mussolini, il film narra la storia di Pinocchio, un burattino di legno che magicamente prende vita grazie al desiderio del padre, il vecchio falegname Geppetto. Quest’ultimo ha costruito la piccola marionetta di legno in ricordo del figlio perso, ma quando Pinocchio prende vita è desideroso di diventare un bambino in carne e ossa. Peccato che il burattino non sia affatto un ragazzo esemplare e combini ogni sorta di guaio, coinvolgendo il povero Geppetto. Proprio per non causare più problemi al padre, Pinocchio insieme a Sebastian, un grillo parlante che viveva nel tronco da dove lui è stato ricavato, intraprende un viaggio per cercare il suo posto nel mondo.

Un Pinocchio ambientato nell’Italia fascista degli anni ‘30

Questo è un Pinocchio profondamente radicato nell’ambientazione dell’Italia fascista degli anni ’30, dove il capo del villaggio di Geppetto è un funzionario del governo fascista (Ron Perlman) che è disgustato dall’esistenza innaturale di Pinocchio prima di rendersi felicemente conto che l’immortalità del burattino lo rende il soldato perfetto. Qui Pinocchio ci porta in un aldilà popolato da becchini di conigli che giocano a poker e dinanzi alla Morte stessa (doppiata da Tilda Swinton). Del Toro dipinge sapientemente un Pinocchio che fugge dalla sottotrama più oscura del film Disney – l’orrore del corpo d’asino – ma va verso un qualcosa di ancora più inquietante: bambini che vengono felicemente mandati in guerra.

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