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L’attesissimo “Babylon” è sbarcato nelle nostre sale e, anche qui, spaccherà in due la critica. Diretto dal Premio Oscar Damien Chazelle (“La la Land”, “Whiplash”, “First Man – Il primo uomo”), il film è ambientato nella Los Angeles degli anni ’20 ed è una è una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che ripercorre l’ascesa e la caduta di molteplici personaggi in un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante Hollywood a cavallo tra il passaggio dai film muti al sonoro. Il film ha già ottenuto 5 nomination ai Golden Globe, portando a casa quello alla Migliore colonna sonora originale (di Justin Hurwitz) e nel cast ci sono nomi del calibro di Margot Robbie, Brad Pitt, Tobey Maguire, Eric Roberts, Jeff Garlin,Li Jun Li, Samara Weaving, Lukas Haas e Flea.

https://www.youtube.com/watch?v=1J20KyuHbIQ
LA TRAMA

C'era una volta... la Hollywood degli anni ’20 di Damien Chazelle

Damien Chazelle ci porta nella Los Angeles degli anni ’20. E’ il periodo dorato di Hollywood dove regnano ambizioni smisurate, ascese e cadute, genio e sregolatezza, ma sono anche gli anni del passaggio cruciale per l’industria cinematografica, dai film muti a quelli sonori, che porterà con sé conseguenze positive e negative. In questo contesto, seguiamo le vicende dei protagonisti principali: la conturbante e ambiziosa Nellie LaRoy (Margot Robbie); il giovane Manuel “Manny” Torres (Diego Calva), aspirante attore messicano; Jack Conrad (Brad Pitt), famosa star tra le più pagate (e stralunate) del cinema ma in fase di decadenza proprio a causa dell’evoluzione verso il sonoro e Sidney Palmer (Jovan Adepo), giovane musicista jazz al quale si spalancheranno le porte del cinema. Attorno a loro si muovono altri personaggi che formano un folle puzzle di artisti in cerca di fama, giornalisti in cerca di scandali, killer tossicodipendenti, in un coacervo di vizi, perversioni sessuali e pericolosi abusi.

Recensione di Babylon
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INFO & CAST
Anno 2023
Durata 189 min
Regia Damien Chazelle

 

Cast
Margot Robbie: Nellie LaRoy
Diego Calva: Manuel “Manny” Torres
Brad Pitt: Jack Conrad
Jovan Adepo: Sidney Palmer
Li Jun Li: Fay Zhu
Jean Smart: Elinor St. John
Eric Roberts: Robert Roy
Olivia Hamilton: Ruth Adler
Tobey Maguire: James McKay

LA RECENSIONE

La Hollywood Babilonia, una caotica giostra allucinata tra commedia e tragedia

Dopo l’Oscar per “La la Land”(2016) e il biopic “First Man – Il primo uomo”(2018), Chazelle con “Babylon” si è lasciato completamente andare, togliendo il fantomatico freno a mano per portare sul grande schermo quello che aveva nel cassetto da tempo. Il regista inquadra quel determinato periodo storico con una sapienza immane, volendo che le vite sregolate dei personaggi principali riflettessero ciò che stava accadendo attorno a loro, passando dal tono grottesco, dalla commedia alla tragedia. E allora ecco che – strizzando l’occhio al nostro Fellini, a Tarantino e all’Hazanavicius di “The Artist” – ci riporta alla “Hollywood Babilonia”, una caotica giostra allucinata, un eterno carnevale frenetico, pazzo, eccessivo ma dove si stava costruendo la storia della settima arte. Il regista ci mostra il “lato nascosto”, quello delle feste, degli scandali, dei peccati, della facciata oscura di quell’Olimpo che lui tanto ama e che gli ha dato tanto, un’industria che non era vista come oggi e che col tempo ha acquisito sempre più credibilità, si è evoluta e si è data anche delle pseudo regole.

Recensione di Babylon

Il passaggio cruciale da muto a sonoro e le sue conseguenze

I suoi personaggi (quasi tutti borderline) si muovono in questo circo, fatto di colori accesi, musiche assordanti e portano con loro storie che ci tengono incollati alla poltrona per tutti i 180 minuti, dibattendosi tra amori, dipendenze, voglia di arrivare subito e di riuscire a stare al passo con i tempi. Cosa che non riuscirà a tutti e, infatti, il passaggio dal muto al sonoro metterà in ombra alcune star e ne farà risaltare altre, in un ciclo continuo che non ha mai smesso di esistere. Margot Robbie e Brad Pitt sono fenomenali incarnazioni (Academy per favore, non facciamo scherzi!) di tutto ciò che abbiamo detto finora. La prima arriverà al successo per caso e lo manterrà per un bel periodo, dandosi alla pazza gioia e vivendo la sua vita con passione, ambizione, estrema libertà, in un crescendo adrenalinico che travolgerà anche il suo Manny (fenomenale Diego Calva), grillo parlante che ci regalerà un finale commovente e inaspettato. Il famoso Jack Conrad/Pitt, invece, sarà totalmente travolto dall’onda del sonoro che farà vacillare pesantemente la sua popolarità, fino a portarlo a decisioni estreme. Tutti i personaggi sono in un Limbo in cui girano in cerchio, sono magnetici, ambigui, grotteschi, simbolo delle contraddizioni di quel mondo a cui appartengono, dove non ci sono vincitori o vinti, ma solo persone impegnate in un’eterna corsa verso un apice a cui non si arriva mai veramente.

Babylon: repulsione o amore infinito?

Chazelle è anche autore della sceneggiatura e, infatti, lui stesso ha dichiarato quanto segue in una recente intervista: “All’epoca il cinema era considerato una forma d’arte volgare, e forse nemmeno era considerato una forma d’arte e la società guardava a Los Angeles come la frontiera del Selvaggio West dove questi pionieri si creavano le proprie regole e facevano ciò che volevano. È stata una vera esplosione di possibilità artistiche che si potevano sfruttare, ma era inevitabile che questa fiamma creativa si affievolisse. Io credo che oggi abbiamo molto da imparare da quella Hollywood. Il mondo di oggi è conformista, moralista e puritano e in questo periodo è compito degli artisti respingere tutta questa morale e andare a rivendicare quella libertà che è stata repressa. Questa storia racconta anche questo, e lo fa in maniera evolutiva perché ho cominciato a scriverla 15 anni fa e in questo periodo Hollywood è cambiata tanto, e non purtroppo in meglio.“ 

E’ la sintesi perfetta di quello che voleva portare sul grande schermo, servendosi del montaggio da montagne russe realizzato dal geniale Tom Cross (Oscar per favore!), della fotografia di Linus Sandgren, delle stratosferiche scenografie di Florencia Martina e Anthony Carlino e degli impressionanti costumi realizzati da Mary Zophres. Ovviamente, è impossibile non citare nuovamente Justin Hurwitz, creatore della colonna sonora e già vincitore di due meritatissimi Oscar nella sua sfavillante carriera. Insomma, “Babylon” può suscitare repulsione o amore infinito, ma comunque sta facendo parlare, sta creando dibattito ed è questo uno degli altri obiettivi raggiunti da Chazelle. Anche se il botteghino non gli sorriderà, poco importa, come la Nellie di Margot Robbie, il regista è stato libero di dire e mostrare quello che voleva, senza freni.

Il voto di Cinefily

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