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La coppia d’assi di Hollywood torna insieme per una commedia romantica che farà, sicuramente, scintille al botteghino. Si tratta di “Ticket to Paradise”, film diretto da Ol Parker che segna la quarta collaborazione tra i premi Oscar George Clooney e Julia Roberts. Nella pellicola, le due amatissime celebrità sono una coppia separata che dovrà impedire a tutti i costi alla loro giovanissima figlia di sposare un ragazzo conosciuto da pochissimo tempo. Tutto ciò per evitare che commetta il loro stesso errore. Il film è nelle nostre sale a partire dal 6 ottobre, gli amanti del genere sono avvisati.

https://www.youtube.com/watch?v=xcWM3_7pe0w
LA TRAMA

Ticket to Paradise, la commedia romantica vecchio stile di cui il cinema aveva bisogno

David (George Clooney), architetto di successo e Georgia (Julia Roberts), gallerista affermata, sono due ex che si ritrovano in una missione comune per impedire a Lily (Kaitlyn Dever), figlia innamorata che sta per diplomarsi, di commettere il loro stesso errore, cioè quello di sposarsi con Gede (Maxime Bouttier), un coltivatore di alghe, a Bali, conosciuto da poco. Ne succederanno di tutti i colori.

Ticket to Paradise
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INFO & CAST
Anno 2022
Durata 104 min
Regia Ol Parker

 

Cast

George Clooney: David
Julia Roberts: Georgia
Kaitlyn Dever: Lily

LA RECENSIONE

Una commedia classica con sentimenti semplici e universali

Ol Parker, regista di “Mamma mia! Ci risiamo” e “Marigold Hotel”, è riuscito a rimettere insieme la Roberts e Clooney dopo i successi di “Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco”(2001), “Ocean’s Twelve”(2004) e “Money Monster – L’altra faccia del denaro”(2016). Il risultato è una commedia romantica vecchio stile, con una trama decisamente semplice e forse banalotta (la sceneggiatura è stata scritta da Parker e Daniel Pipski) ma, cari cinefili, la forza sta tutta nella scelta dei protagonisti. Il regista ha scritto il film pensando solo a loro due, gli ha dipinto addosso ogni singola parola e gesto, sapendo che avrebbe fatto presa sul pubblico istantaneamente.  Il suo scopo non è quello di colpire per originalità, ma divertire gli spettatori, fargli ritrovare quell’atmosfera familiare che un po’ si era persa – soprattutto durante la pandemia – e riportare in sala, quindi, sentimenti, puri, immediati e universali.

IN CONCLUSIONE

Il film di cui il cinema aveva bisogno adesso

In “Ticket to Paradise” non mancano le tematiche importanti come il rapporto genitori/figli, il valore del matrimonio e della libertà personale, la famiglia come punto fermo in cui convergono rispetto, ideali e unione. Le mancanze della sceneggiatura sono ampiamente riempite, come accennavamo, dalla sintonia assoluta tra la Roberts e Clooney, perennemente belli, affiatati, in perfetta sintonia, amici anche fuori dal set (e si percepisce alla grande), protagonisti di alcune gag ben riuscite – soprattutto quando mettono in scena la classica “guerra dei sessi” – che vi strapperanno molte risate. Ovviamente, le loro “stelle” oscurano un tantino quelle degli altri co-protagonisti, ma questo era decisamente inevitabile. Un plauso speciale va alla fotografia di Ole Bratt Birkeland che ci fa godere alla grande dei paesaggi mozzafiato – che non sono di Bali ma bensì del Queensland, in Australia, dove la pellicola è stata realmente girata – arricchiti dalle musiche di Lorne Balfe, dalle scenografie perfette di Owen Paterson e dai costumi di Lizzy Gardiner. Insomma, Parker ha portato nelle sale un prodotto confezionato alla grande, con la consapevolezza di muoversi su un terreno scivoloso ma anche di poter contare su alcuni assi nella manica su cui far reggere tutta l’impalcatura del film. In questo modo, i 104 minuti di durata scivolano via in un attimo e ci si ritrova ad emozionarsi anche per il finale riappacificante e consolatorio. Ma forse è proprio questo di cui il cinema aveva bisogno adesso, quindi il bersaglio è stato colpito alla grande.

Il voto di Cinefily

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