Skip to main content

Finalmente l’attesissimo “Nope”, di Jordan Peele, è arrivato in Italia con una straordinaria anteprima tenutasi a Roma il 24 luglio. Terzo lungometraggio dopo il fantastico “Scappa – Get Out”(2017), vincitore dell’Oscar alla Migliore sceneggiatura originale e “Noi”(2019), il regista e attore adesso torna nelle sale con un fantahorror ambientato in un ranch americano, con protagonisti il suo amico Daniel Kaluuja e Keke Palmer, fratello e sorella che si ritroveranno a fare i conti con una sorta di UFO nascosto tra le nuvole e che risucchia tutto quello che gli capita a tiro. La regola principale sembra semplicemente quella di “non guardare in alto”, ma quando la situazione precipiterà, allora si dovrà trovare un escamotage per liberarsene. Nel cast ci sono anche Brando Perea, Keith David, Terry Notary, Steven Yeun e Michael Wincott. Acclamato dalla critica americana, “Nope” sarà ufficialmente rilasciato dalla Universal Pictures nei nostri cinema a partire dal prossimo 11 agosto, ma nel frattempo godetevi la nostra recensione.

LA TRAMA

Nope, Jordan Peele fa ancora centro con un fanta-horror pieno di simbolismi, citazioni e tematiche universali

Il film è ambientato in un ranch della California assolato e, fino ad un certo punto, tranquillo. Qui, Otis Haywood Sr (Keith David) alleva e addestra cavalli per film tv e cinema. Un giorno, però, l’uomo viene ucciso da alcuni detriti che cadono dal cielo mentre il suo cavallo viene trafitto da una chiave. Il ranch è ereditato dai suoi figli OJ (Daniel Kaluuya) ed Emerald (Keke Palmer) e le cose, senza la sua guida, non vanno per il verso giusto. I due, dopo poco tempo, notano nuovamente gli strani fenomeni che hanno provocato la morte del loro amato papà e si accorgono che qualcosa di non identificato si nasconde in un’enorme nuvola che aleggia sul loro ranch. Decidono quindi di reclutare Angel Torres (Brandon Perea), un tecnico del negozio di elettronica, per installare delle telecamere di sorveglianza e riprendere “la cosa aliena”. Intanto Jupe (Steven Yeun), ex bambino prodigio del cinema, organizza uno spettacolo con i cavalli per attirare l’attenzione della “cosa” ma la situazione precipita e i fratelli Haywood chiamano il più esperto Holst (Michael WIncott) con la sua telecamera IMAX. Gli attacchi non fanno altro che aumentare e, a quel punto, il gruppo dovrà fare di tutto per salvare la pelle seguendo una sola regola: mai guardare in alto.

Recensione di Nope
GUARDA ADESSO
Info
Anno 2022
Durata 135 min
Regia Jordan Peele

 

Cast

Daniel Kaluuya James Haywood
Keke Palmer: Jill Haywood
Steven Yeun: Brian
Michael Wincott: Craig

LA RECENSIONE

Un fanta-horror disseminato di simbolismi e tematiche importanti

Peele è tornato e i suoi fan, dopo aver visto il trailer di “Nope”, sono letteralmente impazziti. E hanno ragione. Prima di tutto, dimenticatevi di “Scappa – Get Out” e “Noi”, horror psicologici e narrativamente molto complessi, con tematiche che spaziavano dal razzismo al doppelganger (il doppio/sosia). “Nope” è un science fiction horror, definizione che potremmo semplicemente tradurre come fanta-horror che racchiude altri sottogeneri, in un mix perfetto che porta la firma inconfondibile di Peele. La pellicola, nella sua linearità narrativa, è disseminata di simbolismi dall’inizio alla fine, partendo dalla scena iniziale dello scimpanzè impazzito ai cavalli che si ribellano, con tematiche che si, hanno sempre come substrato forti significati sociali, ma stavolta si spostano più verso l’ecologia, lo sfruttamento indiscriminato e la fascinazione pericolosa (se non dosata) della cultura moderna, con la sua promessa di diventare famosi in un lampo e le conseguenti delusioni.

Recensione di Nope

I richiami a Spielberg, Shyamalan, Hitchcock e Carpenter

E’ impossibile non notare richiami (o omaggi?) al cinema di Spielberg, Shyamalan e dei maestri Alfred Hitchcock e John Carpenter. Peele ha scritto anche la sceneggiatura e sa come dosare la suspense, conosce i desideri del pubblico e sa stupirlo al momento giusto, senza fretta. Nel caso di “Nope”, la tragedia iniziale della morte del padre dei protagonisti è seguita dalla scoperta graduale della cosa aliena nascosta tra le nuvole, che suscita paura, curiosità, meraviglia, angoscia, ribellione in 131 minuti di pura adrenalina. Tutti i personaggi partecipano attivamente all’azione, sono coinvolti nel tentativo di scoperta e affascinati fino alla morte da quello che si cela tra le nuvole. Daniel Kaluuya, che è stato candidato agli Oscar come Miglior attore protagonista proprio grazie a “Scappa – Get Out”, e Keke Palmer, famosa attrice, conduttrice e cantante molto amata negli Stati Uniti, sono i veri mattatori del film. Così diversi eppure così affini, la loro complicità e il loro immenso amore, l’ironia e i siparietti comici, la paura e la solidarietà fraterna, riempiono lo schermo e l’interazione e l’alchimia con gli altri attori fa sembrare l’azione talmente reale che, in alcuni punti, sembra quasi di assistere ad un documentario. 

Il direttore della fotografia di Nolan e le musiche del fidato Michael Abels

Per la fotografia, Peele ha deciso di avvalersi del superbo Hoyte Van Hoytema, un vero e proprio genio del campo, pupillo di Nolan che ha nel suo curriculum film come “Interstellar”, “Spectre”, “Dunkirk”, “Tenet” e l’imminente “Oppenheimer”, invece le musiche sono state curate dal bravissimo e fidato Michael Abels, già suo collaboratore in “Scappa – Get out” e “Noi”. Al montaggio c’è Nicholas Monsour mentre la squadra che ha creato i sensazionali effetti speciali è capitanata da Kevin Broggie, John J. Downey e Scott R. Fisher. Insomma, nulla è stato lasciato al caso e se volete godervi un bello spettacolo in queste caldissime sere d’estate, allora “Nope” fa al caso vostro.

Il voto di Cinefily

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!