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Era il 1993 quando il primo “Jurassic Park”, diretto da Steven Spielberg e basato sul romanzo di Michael Crichton, sbarcava nelle sale di tutto il mondo macinando record su record. Da allora sono passati quasi 30 anni e la passione cinefila per il mondo delle spettacolari creature preistoriche non è mai passata. “Jurassic Park: Il Dominio” è il terzo e conclusivo capitolo della seconda trilogia, iniziata nel 2015 con “Jurassic World” e proseguita col sequel “Jurassic World: Il regno distrutto”, uscito nel 2018. In cabina di regia torna Colin Trevorrow, che si è preso una pausa solo durante il secondo film, quando fu sostituito al timone da Juan Antonio Bayona. Con lui tornano Chris Pratt, Bryce Dallas Howard ma troveremo anche Daniella Pineda, Campbell Scott, Justice Smith, DeWanda Wise, tanti volti nuovi ma anche vecchie glorie che ci faranno emozionare incredibilmente. Il film è al cinema dal 2 giugno. Non perdetelo.

LA TRAMA

Jurassic World: Il Dominio, l’atto finale è un mix di azione, nostalgia e riflessioni sul futuro della Terra

Questo terzo capitolo si svolge 4 anni dopo la completa distruzione di Isla Nublar. I dinosauri adesso vivono sulla Terra con gli uomini, quindi con coloro che li hanno riportati in vita, e la loro convivenza non sarà senza conseguenze. Nel frattempo, Owen (Chris Pratt) e Claire (Bryce Dallas Howard) sono nascosti e ce la metteranno tutta per proteggere la giovane Maisie Lockwood (Isabella Sermon), custode del segreto della clonazione delle gigantesche creature preistoriche. Sulle Dolomiti italiane, però, il magnate Lewis Dodgson (Campbell Scott), con la sua tech company chiamata Byosin Genetic, sta studiando i dinosauri in questa enorme riserva ipertecnologica e farà rapire Maisie per mettere in atto altri piani “futuristici” ma non chiarissimi.

Recensione di Jurassic World: Il Dominio
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Info
Anno 2022
Durata 146 min
Regia Colin Trevorrow

 

Cast

Chris Pratt: Owen Grady
Bryce Dallas Howard: Claire Dearing
Sam Neill: Alan Grant
Laura Dern: Ellie Sattler
Jeff Goldblum: Ian Malcolm

LA RECENSIONE

Una narrazione su più livelli per stupire e appassionare

Questo atto finale l’abbiamo aspettato per ben quattro anni, bloccato anche – come molte altre produzioni – dalla pandemia ma che finalmente possiamo goderci al cinema in tutta la sua spettacolarità. Si perché sin dal 1993 le parole d’ordine di tutti i registi del franchise sono “stupire”, “impressionare”, “appassionare”, “spettacolarizzare”, raccontando e sviluppando tematiche di estrema importanza che ritroviamo, ovviamente, anche in questo capitolo. “Jurassic World: Il regno distrutto” aveva superato il miliardo di dollari d’incasso ma non aveva entusiasmato particolarmente i fan, così Trevorrow, autore anche della sceneggiatura con Emily Carmichael, ha spinto il piede sull’acceleratore dell’action con la voglia di regalare 146 minuti pieni di adrenalina dall’inizio alla fine (potendo contare anche su un budget di 165 milioni di dollari!). E ci è riuscito, prendendo spunto anche da altre saghe come “Fast & Furious”, “Indiana Jones”, “007”, “Star Wars”, tenendoci incollati alla poltrona dall’inizio alla fine. Il regista ha costruito uno script fatto di più piani narrativi che convergono verso un filone unico, senza perdere neanche un colpo, mantenendo sempre viva l’attenzione e facendoci spalancare gli occhi e la bocca più di una volta. Per l’occasione sono stati creati ben 18 animatronici di diverse dimensioni che faranno la gioia, soprattutto, dei piccoli ammiratori ma anche di quelli più grandi che dovranno adoperarsi al più presto per comprare i vari gadget e giocattoli legati al film, come è accaduto anche in passato.

Recensione di Jurassic Park: Il Dominio

Adrenalina ai massimi livelli ma anche tematiche di estrema importanza

Naturalmente, le tematiche principali affrontate nel film sono: il rispetto generale per il pianeta Terra; le conseguenze nefaste generate da uno suo sfruttamento senza limiti; la coesistenza tra le varie specie e, grazie al personaggio di Lewis Dodgson, siamo invitati anche a ragionare sull’enorme potenziale della bioingegneria genetica che però dev’essere usata al servizio della Natura e non per altri scopi o con mezzi poco chiari. Tra le tantissime scene action, quindi, le riflessioni sul futuro del nostro mondo fanno molto rumore, reclamando e denunciando le assunzioni di responsabilità, la megalomania e il senso inutile di onnipotenza o, appunto, di “dominio” che sono solo armi a doppio taglio, boomerang che etichettano come veri “cattivi” gli uomini e decisamente non i dinosauri.

L’operazione nostalgia, le musiche di Giacchino e i possibili spin-off

I protagonisti Chris Pratt e Bryce Dallas Howard offrono assolutamente le migliori delle loro performance, lanciandosi in surreali fughe, rocambolesche avventure sempre sul filo del rasoio (e della morte) e lasciandosi andare anche a siparietti ironici che non guastano mai. Nel cast spicca la new entry DeWanda Wise nei panni della pilota Kayla Watts, definita dagli addetti ai lavori come una “Han Solo al femminile”, e che offrirà una delle scene più belle, ambientata a Malta. É impossibile non menzionare il poker delle meraviglie formato da Laura Dern, Sam Neill, Jeff Goldblum e BD Wong che riprendono i rispettivi e iconici ruoli di Ellie Sattler, Alan Grant, Ian Malcolm e del Dottor Henry Wu, poco “sfruttati” ma decisamente emozionanti da vedere sul grande schermo ancora una volta per un’operazione nostalgia che punta direttamente al cuore dei cinefili e non. E’ scontato dire che queste star si muovono in un contesto tecnico messo su da grandissimi e pluripremiati professionisti come John Schwartmann (fotografia), Mark Sanger (montaggio), Kevin Jenkins (scenografie) e quei geniacci inarrivabili della Industrial Light & Magic che hanno curato gli incredibili effetti speciali. E le musiche? Beh, Michael Giacchino è una garanzia e, infatti, è tornato alla guida della sua orchestra registrando la colonna sonora anche di questo terzo e ultimo film nei mitici Abbey Road Studios di Londra. Onestamente, non sappiamo se si tratterà del vero addio alla saga, anche perché “Jurassic World: Il Dominio” lascia molti punti aperti e possibilità di sviluppare degli spin-off sui nuovi personaggi che sarebbe importante portare sul grande schermo. Per adesso, però, Trevorrow e Steven Spielberg (che figura tra i produttori esecutivi) possono ritenersi altamente soddisfatti di questo “commiato”, sperando anche di conquistare per l’ennesima volta il botteghino. E voi che ne dite? 

Il voto di Cinefily

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