Era Il 24 maggio 1995 quando nelle sale USA usciva “Braveheart – Cuore impavido”, diretto e interpretato da Mel Gibson. La pellicola è una delle più iconiche e discusse degli anni ’90, grazie al suo mix di dramma, romanticismo, battaglie spettacolari e un forte messaggio di libertà. Si dice, addirittura, che la pellicola abbia svolto un ruolo chiave nel risveglio della coscienza nazionale scozzese.
Il 24 maggio 1995 usciva nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti “Braveheart – Cuore impavido”, un’opera epica che avrebbe lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema. Diretto e interpretato da Mel Gibson, il film racconta la leggendaria figura di William Wallace, eroe nazionale scozzese del XIII secolo, che guidò la resistenza contro l’oppressione inglese durante le Guerre d’Indipendenza della Scozia. 30 dopo la sua uscita, “Braveheart” rimane uno dei film più iconici e discussi degli anni ’90, grazie al suo mix di dramma, romanticismo, battaglie spettacolari e un forte messaggio di libertà. Si dice, addirittura, che la pellicola abbia svolto un ruolo chiave nel risveglio della coscienza nazionale scozzese, che ha portato al referendum sulla devoluzione dell’11 settembre 1997 e alla conseguente ricostituzione del parlamento scozzese, nel 1998.
Trama e personaggi
Come anticipato, la trama di “Braveheart” è ispirata alla figura storica di William Wallace, anche se il film si prende molte libertà narrative. Dopo aver perso la famiglia a causa della repressione inglese, Wallace torna in Scozia determinato a vivere una vita pacifica. Tuttavia, l’uccisione della sua amata Murron da parte degli inglesi lo spinge a iniziare una rivolta contro il dominio del re Edoardo I d’Inghilterra, detto “Longshanks”. Mel Gibson interpreta un Wallace carismatico e idealista, mentre il cast di supporto include: Sophie Marceau nel ruolo della principessa Isabella di Francia; Patrick McGoohan in quello del crudele Edoardo I; Angus Macfadyen nel ruolo di Robert the Bruce, il futuro re di Scozia e Brendan Gleeson come Hamish, fedele amico di Wallace.
Un successo clamoroso
Prodotto con un budget stimato di circa 70 milioni di dollari, il film fu distribuito dalla Paramount Pictures negli Stati Uniti e dalla 20th Century Fox nel resto del mondo. Al botteghino nordamericano il film incassò circa 75 milioni di dollari, a cui si aggiunsero altri 135 milioni a livello internazionale, per un totale globale di oltre 210 milioni di dollari. La pellicola ottenne un riconoscimento immediato anche da parte della critica, culminando nella vittoria di cinque Premi Oscar su dieci nomination, ovvero quelli al Miglior film, Miglior regia, Migliore fotografia, Miglior montaggio sonoro e Miglior trucco
Un impatto culturale duraturo
Al di là del successo commerciale e dei premi, Braveheart è diventato un fenomeno culturale. La frase “They may take our lives, but they’ll never take our freedom!” (“Possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà!”) è divenuta simbolo di resistenza e viene ancora oggi citata in vari contesti politici e culturali. Il film contribuì anche a un rinnovato interesse per la storia scozzese e per il turismo in Scozia. Luoghi come Stirling e le Highlands conobbero un afflusso di visitatori impressionante nei mesi successivi all’uscita del film, portando giovamenti all’economia del Paese in maniera esponenziale.
Critiche e revisionismo
Nonostante la popolarità, Braveheart è stato anche oggetto di numerose critiche per le sue inesattezze storiche. Gli studiosi hanno più volte sottolineato le licenze narrative prese, tra cui: l’anacronistica relazione tra Wallace e Isabella, che all’epoca dei fatti era una bambina; L’uso improprio del kilt, un abbigliamento non ancora diffuso nel XIII secolo; una rappresentazione eccessivamente negativa del re Edoardo I e dei nobili scozzesi. Tuttavia, anche i critici più severi hanno riconosciuto la forza narrativa e l’impatto emotivo del film.
L’eredità di Braveheart
A 30 anni dalla sua uscita, Braveheart continua a essere uno dei riferimenti principali del cinema storico epico. Ha influenzato una nuova generazione di film, tra cui “Il gladiatore”(2000) di Ridley Scott, e continua a essere un esempio di come il cinema possa trasformare la leggenda in mito, con un equilibrio tra emozione e spettacolo. Mel Gibson, pur coinvolto in successive controversie nella sua carriera, viene ancora oggi riconosciuto per la sua prova registica, che segnò un punto di svolta nella sua evoluzione da attore a regista affermato.