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“Bussano alla porta” (“Knock at the Cabin”) è il 15esimo film diretto dal grande regista M. Night Shyamalan. La pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo del 2018, “La casa alla fine del mondo” (“The Cabin at the End of the World”), scritto da Paul G. Tremblay e già dal trailer l’atmosfera e la trama avevano catturato la nostra attenzione alla grande. Dave Baustista guida un cast d’eccezione che comprende Jonathan Groff (Andrew), Ben Aldridge (Eric), Nikki Amuka-Bird (Adriane), Kristen Cui (Wen), Abby Quinn (Sabrina) e Rupert Grint (Redmond). Il film è nelle sale dal 2 febbraio. Non perdetelo.

https://www.youtube.com/watch?v=Br8yxfprdRU
LA TRAMA

Una scelta impensabile per evitare l'apocalisse

“Bussano alla porta” (“Knock at the Cabin”) è il 15esimo film diretto dal grande regista M. Night Shyamalan. La pellicola è l’adattamento cinematografico del romanzo del 2018, “La casa alla fine del mondo” (“The Cabin at the End of the World”), scritto da Paul G. Tremblay e già dal trailer l’atmosfera e la trama avevano catturato la nostra attenzione alla grande. Dave Baustista guida un cast d’eccezione che comprende Jonathan Groff (Andrew), Ben Aldridge (Eric), Nikki Amuka-Bird (Adriane), Kristen Cui (Wen), Abby Quinn (Sabrina) e Rupert Grint (Redmond). Il film è nelle sale dal 2 febbraio. Non perdetelo.

Recensione di Bussano alla porta
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INFO & CAST
Anno 2023
Durata 100 min
Regia M. Night Shyamalan

 

Cast
Dave Bautista: Leonard
Jonathan Groff: Eric
Ben Aldridge: Andrew
Nikki Amuka-Bird: Sabrina

LA RECENSIONE

La tragedia greca di Shyamalan e i Cavalieri dell’Apocalisse

L’impronta di Shyamalan è inconfondibile e, anche nel caso di “Bussano alla porta”, la sua cifra registica è presente dall’inizio alla fine, permeando dialoghi, location claustrofobica e finale al fulmicotone. Partendo dal libro di Tremblay, che già di per sé è ansiogeno, misterioso e magnetico, il regista di “The Village”, “Il sesto senso”, “Signs”, “Split” e “Old” ci travolge con questa storia che parla di sacrificio, senso della famiglia, fine del mondo, Cavalieri dell’Apocalisse, come se stessimo assistendo ad una tragedia greca, ad un thriller-horror psicologico scardinato dai soliti schemi e che ci tiene incollati alla poltrona per 100 minuti senza mai farci perdere l’attenzione.

Recensione di Bussano alla porta

Dave Bautista, il pilastro della narrazione

Chi sono gli intrusi? Stanno dicendo la verità? E’ giusto compiere quel sacrificio per il bene comune? Queste sono, ovviamente, le due domande che subito ci poniamo se non abbiamo letto il libro da cui è stata tratta la pellicola. A guidare gli “assalitori” c’è Dave Bautista/Leonard che corrisponde perfettamente alla descrizione che ne fa Tremblay nella sua opera, un gigante che inizia bene la sua opera fino al tragico climax finale. E’ lui il pilastro su cui si regge tutto il piano narrativo (la sceneggiatura è stata scritta da Shyamalan con Steve Desmond e Michael Sherman), fatto di tentativi di affabulazione, di persuasione, di trovare una soluzione non violenta. La tensione si taglia col coltello soprattutto nella seconda parte del film, quando i dubbi della coppia formata da Andrew e Eric cominciano a vacillare e il film, da semplice home invasion, diventa un thriller mistico (ma anche metaforico) dove la psicologia dei personaggi viene esplorata a fondo e messa a dura prova e dove gli uomini possono essere artefici del proprio destino.

IN CONCLUSIONE

Un finale tragico ma aperto ad un futuro migliore

Tutto è bilanciato alla grande. Lo script è curato maniacalmente così come la fotografia sgranata, cupa e retrò di Jarin Blaschke. Le scenografie, totalmente azzeccate e utilissime ai fini della narrazione, sono state create da Naaman Marshall mentre il montaggio è opera di Noemi Katharina Preiswerk. Impossibile non citare la colonna sonora di Herdis Stefansdottir che riesce genialmente a modificarsi alla perfezione alla tensione delle varie scene, raggiungendo il culmine nel finale che è, al tempo stesso, tragico ma anche aperto ad un futuro migliore.

Il voto di Cinefily

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