Skip to main content

Il 2023 cinematografico si apre con l’attesissimo “M3GAN”, fanta-horror prodotto dai re Mida del genere, Jason Blum e James Wan. Diretto da Gerard Johnstone, il film racconta la storia di una robotica di un’azienda di giocattoli, Gemma (Allison Williams) che usa l’intelligenza artificiale per sviluppare M3GAN, una bambola realistica programmata per legarsi emotivamente con la nipote appena rimasta orfana. Ma qualcosa andrà storto. Nel cast, Amie Donald, Allison Williams, Ronny Chieng e Violet McGraw.

https://www.youtube.com/watch?v=KQ72Mgmca3s
LA TRAMA

La bambola fanta-horror di James Wan e Jason Blum convince ed è già un cult

M3GAN (acronimo di “Model 3 Generative Android”) è una meraviglia di intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale programmata per essere la più grande compagna dei bambini e la più grande alleata dei genitori. Progettata da Gemma (Allison Williams), brillante robotica di un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e imparare, diventando amica e insegnante, compagna di giochi e protettrice del bambino a cui è legata. Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della nipote orfana di 8 anni, Cady (Violet McGraw), è insicura e impreparata a diventare genitore. Sottoposta a forti pressioni sul lavoro, Gemma decide di abbinare il suo prototipo M3GAN con Cady nel tentativo di risolvere entrambi i problemi: una decisione che avrà conseguenze inimmaginabili.

Recensione di M3gan
GUARDA IN STREAMING
INFO & CAST
Anno 2023
Durata 102 min
Regia Gerard Johnstone

 

Cast
Amie Donald: Megan
Allison Williams: Gemma
Violet McGraw: Cady James
Ronny Chieng: David
Brian Jordan Alvarez: Cole
Jen Van Epps: Tess

LA RECENSIONE

M3GAN, una bambola già diventata cult

Il geniale James Wan, in una recente intervista, ha rivelato che l’idea del film gli è venuta mentre rifletteva, con i produttori esecutivi Michael Clear e Judson Scott, sul fatto che non ci fossero abbastanza pellicole con bambole assassine. Tralasciando Chucky e il più recente bambolotto di “The Boy”, Wan non voleva alcuna dimensione soprannaturale ma qualcosa che fondesse “Annabelle” e “Terminator”, quindi dargli una connotazione tecnologica. E ci è riuscito in pieno. M3GAN è già diventata una bambola cult e dietro c’è un lavoro veramente enorme. Infatti, il prototipo esiste davvero ma per “darle vita” sono stati assoldati un’attrice in carne e ossa (la ballerina e contorsionista Amie Donald)  e una doppiatrice (Jenna Davis), oltre agli incredibili effetti speciali di Sven Harens. Di fondamentale importanza per la riuscita del film è stata anche la sceneggiatura di Akela Cooper che riesce a mixare armoniosamente thriller, fantascienza, commedia (nera) e horror, spiazzandoci e senza stancarci mai.

Recensione di M3gan

Gli spunti di riflessione sull’uso e l’abuso dell’intelligenza artificiale

M3GAN da spunti di riflessione sull’uso (e abuso, in questo caso) dell’intelligenza artificiale e sulla tecnologia avanzata in generale, sulla gestione del rapporto genitori (in questo caso zii) e figli e anche sulla proiezione dell’umanità nel futuro, su quanto vogliamo affidarci alle macchine sostituendole agli umani. Il regista, con Blum e Wan, decidono di farlo con una bambola fortemente realistica (non somiglia tantissimo a Elizabeth Olsen?), dal volto di lattice e con abiti anni ’50, dai movimenti robotici ma dagli occhi spaventosamente umani e angoscianti. L’iniziale empatia, affetto e amicizia con la piccola Cady si trasformano in pericolosa iperprotezione, la sua “missione”, cioè quella di badare alla bambina, diventa istinto omicida verso tutti quelli che le si avvicinano. Sono già virali le clip in cui M3GAN fa un balletto prima di uccidere una delle sue malcapitate vittime o quando tortura un bulletto che aveva osato dare fastidio alla “sua” Cady. In questo, Blum e Wan sono unici, sono abituati a creare hype e attese smodate, usando appunto trailer ad hoc e campagne marketing martellanti, che partono mesi prima.

La fotografia istrionica e il potenziale sequel in cantiere

Le aspettative, quindi, non sono state deluse e, oltre agli aspetti appena citati, in appena 102 minuti di durata, registi e produttori condensano al meglio tutto quello che si erano prefissati di voler portare sul grande schermo, avvalendosi della fotografia istrionica di Peter McCaffrey e Simon Raby, che si adatta man mano che l’istinto di M3GAN cambia durante il film. E’ impossibile non citare le musiche di Anthony Willis, le scenografie di Kim Sinclair e soprattutto i costumi di Daniel Cruden, perfetti in ogni fotogramma. Insomma, tutte le perplessità (anche nostre, lo ammettiamo) che sono sorte quando è uscito il trailer sono svanite dopo la visione. “M3GAN” non è assolutamente un capolavoro, ha le sue pecche (inizio un po’ lento e svolta “horror” solo verso la mezz’ora finale) ma è innegabile che ormai questa nuova bambola cinematografica sia già entrata nell’immaginario collettivo di tutti i cinefili e si parla di un sequel che sarebbe già in cantiere.

Il voto di Cinefily

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!