Don't Worry Darling arriva nelle sale questa settimana, dopo l'anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, con un sacco di pettegolezzi, che stanno già soffocando la copertura del film stesso. Il film ha avuto un press tour totalmente fuori dagli schemi, con la star Florence Pugh che è stata provocatoriamente assente agli eventi pubblicitari e quasi silenziosa sui social media, la regista Olivia Wilde che si è infuriata dopo aver parlato del licenziamento del suo primo protagonista maschile Shia LaBeouf (che in realtà sembra aver lasciato) e il suo sostituto, Harry Styles che ha snocciolato sciocchezze assolute nelle interviste e fatto impazzire il web con lo sputo presunto su Chris Pine. Aggiungiamo il fatto che la sopravvivenza della Warner Bros. Pictures come la conosciamo oggi potrebbe basarsi sul successo al botteghino di questo film e di Black Adam del prossimo mese, ed è praticamente impossibile considerare Don't Worry Darling al di fuori del contesto della sua distribuzione.
Non è più un film, è un meme, una tempesta di gossip pubblico.
LA TRAMA
Un thriller psicologico che mostra il sogno Americano diventare claustrofobico e angosciante: privacy e libertà sono solo degli optional
Alice (Pugh) e Jack (Styles) vivono nella comunità idealizzata di Victory, una città aziendale sperimentale che ospita tutti i collaboratori del progetto top-secret “Victory” e le relative famiglie. L’ottimismo della società degli anni ’50, enfatizzato dall’amministratore delegato Frank (Pine) caratterizza ogni aspetto della vita quotidiana nell’affiatata utopia del deserto.
Mentre i mariti passano intere giornate nel quartier generale del Victory Project, lavorando allo “sviluppo di materiali avanzati”, le loro mogli – tra cui l’elegante compagna di Frank, Shelley (Chan) – trascorrono il loro tempo godendosi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita sembra perfetta, con tutti i bisogni dei residenti soddisfatti dall’azienda. Tutto ciò che chiedono in cambio è discrezione e impegno indiscusso per la causa di Victory.
Col tempo iniziano ad apparire sempre più crepe nella loro vita idilliaca, qualcosa di sinistro è celato dietro un sottile strato di attraente apparenza. E così Alice non può fare a meno di chiedersi esattamente cosa stiano facendo a Victory, e soprattutto perché.
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INFO & CAST
Durata 122 min
Regia Olivia Wilde
Cast
Florence Pugh: Alice
Olivia Wilde: Mary
Chris Pine: Frank
Gemma Chan: Shelley
Nick Kroll: Bill
Harry Styles: Jack
LA RECENSIONE
Don't Worry Darling non è un film disastroso, ma non è nemmeno esaltante; un film che, alla fine, finirà per essere dimenticabile come la sua stessa bizzarra pubblicità
Molto diverso dal suo debutto alla regia “Booksmart”, incentrato su due bravi ragazzi delle superiori che decidono di scatenarsi prima del diploma, “Don’t Worry Darling” ci riporta ad un’epoca in cui ci si aspettava che le donne si occupassero solo di pulire le case, crescere figli, cucinare la cena per i loro mariti e, cosa più sconvolgente, tenere la testa bassa. Sempre. Per molti, questo era, e forse potrebbe ancora essere visto, lo stereotipo della vita standard; con uomini responsabili di ogni aspetto della vita e donne che abbandonano ogni desiderio di svolta personale, indipendentemente che si tratti di seguire gli studi, una carriera o la libertà di essere e fare qualsiasi cosa. Ma cosa succede se nella vita c’è di più di quello che viene detto alle donne di “Don’t Worry Darling”? L’Alice di Florence Pugh si ritrova a cercare una risposta mentre la sua utopia si dipana lentamente fino a portare a un finale che, sebbene non il più originale o sviluppato, non sarà quello che ti aspetti.
La coppia stellare Pugh e Styles giocano bene l’uno contro l’altro – con lei che brilla decisamente di più del collega – e hanno un’intesa del tutto particolare, specialmente quando le cose si fanno piuttosto bollenti. Alice ha appena il tempo di preparare un arrosto per cena prima che si ritrovi sdraiata sul tavolo della sala da pranzo, spingendo i piatti da parte, mentre Jack le si butta addosso… 😏
I due piccioncini vivono nella città desertica di Victory, nella realtà nient’altro che Palm Springs, rinomata per la sua architettura degli anni ’50 e ’60, è lo sfondo perfetto. La scenografa Katie Byron ti immerge ancora di più in questo mondo con set mozzafiato ricchi di gadget retrò, mentre gli outfit della costumista Arianne Phillips ti faranno desiderare un armadio pieno di quegli abiti.
Florence Pugh è una meraviglia da guardare sullo schermo
Soprattutto quando vediamo come il suo senso di comfort si affievolisce lentamente rivelando una triste realtà, proprio come quello che il pubblico ha visto in “Midsommar”. È invece difficile per un attore esordiente come Harry Styles eguagliare il livello che Pugh e Pine portano nelle scene ad alta tensione, ma fa abbastanza il suo, con una performance che definirei “scolastica”.
Forse l’elemento che più ha deluso del film è che tocca diversi temi importanti, come il controllo, il dominio maschile e il ruolo di una donna nel mondo, senza mai riuscire ad approfondire questi argomenti. Gli ultimi minuti sono frenetici e intensi, grazie alla performance impegnata della protagonista e al montaggio avvincente, ma sfortunatamente è solo un altro momento che ci lascia desiderare il film fosse qualcosa in più. Altri 15 o 20 minuti avrebbero fatto miracoli… forse.
IN CONCLUSIONE
Don't Worry Darling non è un film perfetto, ma cerca di raccontare una storia con un'evidente svolta nella nostra cultura intorpidita. Perché alla fine, la vera svolta è questa: anche nel 2022, la vera uguaglianza tra uomini e donne sembra ancora una favola illusoria.
Il voto di Cinefily