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Chi era Sharon Tate: la vera storia di “C’era una volta… a Hollywood” di Quentin Tarantino

By Agosto 12, 2019Agosto 9th, 2022No Comments

Sharon Tate, moglie di Roman Polański, venne letteralmente massacrata la sera del 9 agosto 1969, all’ottavo mese di gravidanza, dalla setta di Charles Manson.

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La storia che rivive

C'era una volta… a Hollywood: la vera storia di Sharon Tate

Ora rivive al cinema grazie a Quentin Tarantino, in C’era una volta… a Hollywood, come vicina di casa dei suoi due protagonisti. Complice il 50esimo anniversario, Sharon Tate, per merito del film, torna nella nostra memoria, o per molti di noi vi entra per la primissima volta. Grazie al film, a Quentin Tarantino, Brad Pitt, Leonardo DiCaprio, Margot Robbie. E la sua treccina.

La storia narrata nel film si intreccia con gli avvenimenti di fine anni ‘60 accaduti realmente negli Stati Uniti.

Charles Manson fu il killer (assieme alla sua setta) che stravolse l’intera America. La polizia lo arrestò solamente nel 1971, e dopo una vita in ergastolo per sette omicidi ed un tentato omicidio, morì nel novembre del 2017.
Una delle vittime più illustri della scellerata setta fu proprio la bellissima attrice Sharon Tate. Proprio l’omicidio della moglie di Polanski ancora oggi resta uno dei crimini più terrificanti compiuti dalla setta. Oltre alla meravigliosa attrice, ai tre amici ospiti nella sua villa di Los Angeles, ad un quarto ragazzo ucciso in auto, la setta di Manson tolse la vita anche al bambino che Sharon Tate portava in grembo. Mancavano solo due settimane circa al parto.

La tragica notte del 9 agosto 1969

Come è stata uccisa Sharon Tate?

Sharon aveva trascorso la sera del 9 agosto 1969 insieme agli amici Jay Sebring, Wojciech Frykowski e Abigail Folger. Tutti molto amici del regista Polanski che in quella tragica notte si trovava a migliaia di km di distanza, a Londra.

Charles Manson aveva appena trenta anni, aveva lasciato la sua casa a Cincinnati, dove era già noto alle forze dell’ordine per piccoli crimini, per trasferirsi in California. Ordinò a quattro membri della sua setta (Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian) di entrare nella villa di Cielo Drive (a nord di Beverly Hills)… E lì uccidere con la massima crudeltà tutti gli occupanti della casa.

Le vittime stavano dormendo quando gli assassini entrarono in casa,  uccisi nel sonno a colpi di pistola e coltelli. Quella notte Sharon Tate fu l’ultima a subire la follia omicida della setta, morí a causa di 16 coltellate, alcune delle quali anche alla pancia.

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Trovarsi al posto sbagliato al momento sbagliato

La quarta vittima fu un povero venditore porta a porta, tale Steven Parent, freddato da dei colpi di pistola mentre stava cercando di fuggire in auto dal luogo del massacro. In seguito si scoprì che il ragazzo fu proprio il primo ad essere ucciso, subito dopo esser uscito di casa dove aveva cercato di vendere dei prodotti al custode della villa. Altra sorte quella del custode salvatosi dalla carneficina grazie all’ubicazione più nascosta della dependance in cui riposava.

Un mistero inspiegabile

Winifred Chapman, cameriera di Sharon, scoprì i terribili e sconcertanti crimini della notte solo la mattina seguente. Polanksi tornò subito a Los Angeles, appena in tempo per le indagini della polizia e per il funerale. Oggi il cimitero di Culver City accoglie Sharon Tate, tra le sue braccia riposa suo figlio Paul Richard Polanski.

Ci vollero alcuni giorni alla polizia per identificare gli autori dei delitti. Mettendo insieme gli indizi lasciati dalla setta di Manson in un altro delitto (quello dell’imprenditore LaBianca e di sua moglie, avvenuto il giorno seguente a Sharon Tate), la polizia risalì a collegare le morti. La morte di Charles Manson, nel 2017, ha definitivamente messo una pietra sopra ad una delle storie più nere e agghiaccianti della storia contemporanea.
Il vero mistero è la motivazione che ha spinto i giovani assassini a seguire una mente malata come quella di Manson!

Un triste finale

L'eredità di Polański

Polański, anni seguenti, salì alla ribalta non per meriti artistici ma per fatti di cronaca: lo stupro nel 1977 di una tredicenne. Da quel momento il regista non ha mai fatto più ritorno negl USA, ed evita inoltre tutti i paesi “alleati” (per paura di possibili estradizioni).
Quel che resta nella mente di Roman è un grandissimo dolore, un dolore vissuto a causa della follia di Manson e della sua setta. Morirono tante persone, troppe… anche una che alla vita non ci è mai arrivata.

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