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Tra i 18 titoli in concorso nella sezione Progressive Cinema, spiccano quattro opere italiane: 40 secondi, Gli occhi degli altri, Sciatunostro e Roberto Rossellini, più di una vita. Questi quattro film rappresentano un mosaico di storie vere, emozioni profonde e riflessioni urgenti. Scopriteli adesso!

Ormai lo sapete e i cinefili non aspettano altro. Dal 15 al 26 ottobre, l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone ospita la ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Tra i 18 titoli in concorso nella sezione Progressive Cinema, spiccano quattro opere italiane che affrontano con coraggio e sensibilità temi molto importanti e, purtroppo sempre attuali: 40 secondi, Gli occhi degli altri, Sciatunostro e Roberto Rossellini, più di una vita.

Questi quattro film rappresentano un mosaico di storie vere, emozioni profonde e riflessioni urgenti. Dalla cronaca nera alla memoria storica, dall’introspezione psicologica alla celebrazione dell’amicizia, queste opere dimostrano la vitalità e la complessità del cinema italiano contemporaneo. A valutarle, una giuria internazionale presieduta da Paola Cortellesi, pronta a premiare il coraggio e la qualità narrativa di chi sa raccontare il nostro tempo con autenticità e passione.

40 secondi: la parabola del male in tempi record

Diretto da Vincenzo Alfieri e tratto dal libro omonimo di Federica Angeli, 40 secondi ricostruisce le drammatiche ore che precedono l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, giovane capoverdiano ucciso a Colleferro il 6 settembre 2020 mentre difendeva un amico.

Il film si snoda attraverso una rete di incontri casuali, tensioni latenti e rivalità nascoste, mostrando come la violenza possa esplodere in un istante. Alfieri dirige un cast che mescola attori professionisti come Francesco Gheghi, Enrico Borello e Francesco Di Leva, con giovani selezionati tramite street casting. Il risultato è una narrazione intensa, che rilegge in chiave contemporanea il magistero pasoliniano, esplorando la fragilità dell’animo umano e il confine sottile tra empatia e indifferenza.

Gli occhi degli altri: voyeurismo e tragedia nel delitto Casati Stampa

Andrea De Sica firma Gli occhi degli altri, ispirato al celebre delitto Casati Stampa del 1970, in cui il marchese Camillo Casati Stampa uccise la moglie Anna Fallarino e il suo giovane amante prima di togliersi la vita.

Il film immerge lo spettatore in un mondo decadente, barocco e dannunziano, dove i protagonisti vivono tra eccessi e desiderio di essere osservati. Il voyeurismo diventa chiave narrativa e simbolica, evocando atmosfere da mèlo noir con richiami a Kubrick e Hitchcock. Nel cast, Jasmine Trinca, Filippo Timi, Matteo Olivetti e Anna Ferzetti danno vita a personaggi ambigui e magnetici, in un racconto che indaga il lato oscuro del desiderio e della possessione.

Sciatunostro: l’amicizia come memoria e resistenza

Con Sciatunostro, Leandro Picarella torna alla Festa del Cinema di Roma dopo Segnali di vita (2023), portando sullo schermo una storia delicata e poetica sull’amicizia tra due bambini, Ettore e Giovannino, che crescono su una piccola isola del Mediterraneo.

Quando Ettore si trasferisce sulla terraferma per studiare, Giovannino cerca di colmare il vuoto usando l’archivio e la videocamera di un anziano videoamatore, Pino. Il film intreccia presente e passato, realtà e immaginazione, in un racconto che celebra la memoria come forma di resistenza e la giovinezza come spazio di libertà. Il cast include Ettore Pesaresi, Giovanni Cardamone, Teresa Randazzo e Pino Sorrentino.

Roberto Rossellini, più di una vita: il ritratto intimo di un grande maestro

Il documentario Roberto Rossellini, più di una vita – diretto da Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti – offre un ritratto inedito del grande regista italiano, liberandolo dai cliché che ne hanno irrigidito il mito.

Costruito interamente su materiali d’archivio, molti dei quali inediti, il film alterna tracce pubbliche e voci private, tra lettere, testi autobiografici e testimonianze di familiari e colleghi. Isabella Rossellini, Sergio Castellitto, Tinto Brass e Kasia Smutniak contribuiscono a delineare la figura di Rossellini, regista di capolavori come Roma città aperta e Germania anno zero, ma anche pensatore inquieto e visionario.

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