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70 candeline il 20 maggio.  Attore, autore, sceneggiatore e perfino tifoso militante del Milan, Abatantuono ha girato 81 film e da terrunciello è diventato, ormai, una delle icone del cinema italiano ed è sempre sulla cresta dell’onda da più di 40 anni. Tanti Auguri!

Il 20 maggio, Diego Abatantuono spegne 70 candeline e lo fa con lo stile che lo ha sempre contraddistinto: sobrio, ironico, milanese nel cuore e con quella voce roca che ormai è patrimonio nazionale. Attore, autore, sceneggiatore e perfino tifoso militante del Milan, Abatantuono è una di quelle figure che in Italia conoscono tutti. Magari non hai visto tutti i suoi film, ma appena parte una battuta con accento “terrunciello” – sì, proprio lui l’ha inventato – capisci subito chi è. 81 pellicole, tantissime serie e programmi tv, ormai è un’icona del cinema italiano e continuerà ad esserlo per molto tempo ancora.

Il terrunciello diventa mito

Nato a Milano il 20 maggio 1955, Abatantuono cresce in una famiglia operaia. La madre Rosa dirigeva il guardaroba del celebre Derby Club, tempio della comicità milanese. È proprio lì, tra luci, attori e siparietti comici, che Diego fa i primi passi nel mondo dello spettacolo. Inizia come tecnico luci, poi dietro le quinte, e infine… sul palco. All’inizio è un mix tra musicista rock e comico, ma trova la sua vera identità con un personaggio che cambierà tutto: il “terrunciello”, cioè il meridionale trapiantato al Nord con accento improbabile e modi di fare coloriti. Nasce così un mito comico. Presto, con Massimo Boldi, Mauro Di Francesco, Giorgio Faletti, Ernst Thole, e altri, Enzo Jannacci e Beppe Viola formano il “Gruppo Repellente“, con il quale mettono in piedi lo spettacolo “La tappezzeria“, in seguito al quale il gruppo partecipa al programma televisivo trasmesso dalla sede milanese di Raidue “Saltimbanchi si muore”.

Il successo di “Eccezzziunale veramente”

L’esordio al cinema avviene grazie ai Gatti di Vicolo Miracoli che lo portano con loro a fare un provino. Qui viene notato dal regista Romolo Guerrieri che lo vuole nel film “Liberi armati pericolosi”. Dopo una serie di commedie quali Saxofone, arriva la prima vera parte da protagonista ne “Il tango della gelosia”(1981), di Steno, dove recita con Monica Vitti. Qui viene decretato il successo del personaggio del “terrunciello” che lo porterà a firmare il contratto per “Eccezzziunale… veramente”(1982), di Carlo Vanzina. La commedia è la vera svolta per la sua carriera. Nel film, Abatantuono interpreta tre personaggi in uno, tre tifosi di calcio (milanista, juventino e interista). È un successo clamoroso. L’attore entra nella cultura popolare italiana a colpi di “eccezzziunale” e “è una cagata pazzesca!” (anche se questa è in realtà da Il secondo tragico Fantozzi, ma il tono… è lo stesso). Con Vanzina lavorerà ancora in “Viuuulentemente mia”(1982), “Il ras del quartiere”(1983), “Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo… me – 2061 Un anno eccezionale)”(2007) e “Buona giornata”(2012). Nel 1984, sposa Rita Rabassini, dalla quale ha avuto la figlia Marta (1985). Dopo la fine del matrimonio, successivamente ha avuto altri due figli, Matteo (1995) e Marco (1997), dall’attuale compagna, Giulia Begnotti.

“Mediterraneo” e gli altri film da recuperare

Successivamente Abatantuono si dedica al teatro e a programmi tv, per tornare poi sul grande schermo con Pupi Avati che lo dirigerà nel dittico “Regalo di Natale”(1986) e “La rivincita di Natale” (2004), ma anche ne “Il testimone dello sposo”(1997), “La cena per farli conoscere”(2007) e “Gli amici del bar Margherita”(2009). Dopo “Un ragazzo di Calabria”(1987) di Luigi Comencini, Abatantuono fonda la sua casa di produzione, la Colorado Film,  che produrrà “I cammelli”(1988) di Giuseppe Bertolucci e il ciclo di film di Gabriele Salvatores, che lo consacrano definitivamente come grande attore e cioè “Marrakech Express”(1989), “Turné”(1990), “Mediterraneo”(1991) – premiato con l’Oscar per il migliore film straniero – “Puerto Escondido”(1992), “Nirvana”(1996), “Amnèsia”(2002), “Io non ho paura”(2003) e “Tutto il mio folle amore”(2019).

“Il giudice Mastrangelo” e i film con Patierno, Genovesi e Brizzi

Tra il 2005 e il 2007 è stato inoltre protagonista della fiction “Il giudice Mastrangelo”, trasmessa da Canale 5. Con il suo amico Francesco Patierno girerà “Cose dell’altro mondo”(2011); “La gente che sta bene”(2014) mentre Fausto Brizzi lo dirigerà in “Indovina chi viene a Natale?”(2013); “La mia banda suona il pop”(2020), “Improvvisamente Natale”(2022), “Improvvisamente a Natale mi sposo”(2023). Con Alessandro Genovesi ha lavorato ne “Il peggior Natale della mia vita”(2012); “Soap opera”(2014); “Puoi baciare lo sposo”(2018) e “10 giorni con Babbo Natale”(2020). Tra gli ultimi film che ha girato vanno citati anche “Mister Felicità”(2017), di Alessandro Siani; “Il mammone”(2022), di Giovanni Bognetti e “L’ultima settimana di settembre”(2024), diretto da Gianni De Blasi.

Il podcast per i 70 anni e il suo più grande desiderio

Per i suoi 70 anni, Abatantuono ha scelto di raccontarsi a modo suo: con un podcast registrato da casa sua, in 11 episodi, dal titolo “Dal Giambellino a Hollywood“. Con lui amici e colleghi come Nicola Savino, Alessandro Costacurta e Andrea Pisani. Aneddoti, ricordi, risate e riflessioni: una chiacchierata lunga una vita. E poi, per concludere, alla domanda:“Che regalo vorresti per i 70 anni?” l’attore ha risposto: “Svegliarmi e avere 45 anni. Vorrebbe dire avere ancora i figli piccoli… certo, sparirebbero i nipoti, ma sarebbe il regalo più bello!

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