Skip to main content

After The Hunt – Dopo la caccia è l’atteso thriller psicologico diretto da Luca Guadagnino, nostro orgoglio acclamato per film come Call Me by Your Name e Bones and All. Prodotto da Amazon MGM Studios e distribuito in Italia da Vision Distribution. Ambientato in un campus universitario del New England, After The Hunt affronta temi come la responsabilità morale, il potere dell’educazione e le conseguenze del passato, in un racconto teso e stratificato. Noi l’abbiamo visto e vi raccontiamo cosa ne pensiamo.

LA TRAMA

Un caos pubblico e privato

Il film segue una professoressa di filosofia, Alma Olsson (Julia Roberts), che si trova a un bivio sia personale che professionale, mentre lotta per ottenere la cattedra che sente di meritare. La sua routine viene improvvisamente stravolta quando Maggie Price (Ayo Edebiri), una studentessa brillante e ambiziosa, denuncia uno dei docenti del dipartimento, il carismatico e controverso professore Henrik Gibson (Andrew Garfield), per comportamento inappropriato. L’accusa, che tocca profondamente la comunità accademica, scatena una serie di reazioni contrastanti, portando caos pubblico e privato che rende difficile distinguere la verità dalle manipolazioni. La denuncia mette in moto una sequenza di eventi che rischiano di portare alla luce un oscuro segreto della stessa Alma, intrecciato a una rete di memorie, ambizioni e fragilità umane destinate a collidere.

INFO & CAST
Anno 2025
Durata 138 min
Regia Luca Guadagnino

Cast
Julia Roberts: Alma Olsson
Ayo Edebiri: Maggie Price
Andrew Garfield: Hank Gibson
Chloe Sevigny: Kim
Thaddea Graham: Katie

LA RECENSIONE

Un campus come teatro del conflitto morale

Il film di Guadagnino si apre con una domanda etica cruciale: può esistere una morale collettiva indipendente dall’opinione pubblica? Questo interrogativo diventa il fulcro della pellicola, che si sviluppa come una riflessione sul potere, la verità e l’ipocrisia. Il regista trasforma le aule accademiche in un campo di battaglia ideologico, dove ogni parola, ogni gesto, ogni silenzio è carico di tensione. Julia Roberts offre una performance magnetica, incarnando Alma con una miscela di rigore intellettuale e fragilità emotiva. Andrew Garfield, nel ruolo di un collega più giovane e idealista, porta in scena un personaggio tormentato, che oscilla tra il desiderio di giustizia e la paura di compromettere la propria carriera. Ayo Edebiri aggiunge una dimensione generazionale al conflitto, incarnando la voce di chi non accetta più le ambiguità del sistema.

Guadagnino tra Allen e Hitchcock

Guadagnino omaggia Woody Allen nei titoli di testa, con il famoso font Windsor Light Condensed e una colonna sonora jazz, ma il tono del film vira presto verso il thriller hitchcockiano. La regia è meticolosa, i movimenti di macchina sono misurati, e il montaggio del bravissimo Marco Costa costruisce una tensione crescente. Il fuori campo diventa uno strumento narrativo potente: ciò che non vediamo è spesso più inquietante di ciò che viene mostrato. Il film non cerca risposte, ma moltiplica le domande, lasciando lo spettatore in uno stato di inquietudine morale.

After the Hunt esplora proprio il concetto di “caccia alle streghe” in chiave contemporanea. Il film mette in scena una società che si nutre di indignazione, dove il confine tra giustizia e vendetta è sempre più labile. Guadagnino non prende posizione, ma mostra le conseguenze di un sistema che si affida alla pressione mediatica per decidere chi è colpevole. Il privilegio, la razza, il genere, la classe sociale, tutto viene messo in discussione, ma senza mai cadere nel didascalico.

Un’opera disturbante e necessaria

Quest’ultima opera di Guadagnino non è facile. È disturbante, ambigua, a tratti frustrante. Ma è proprio questa sua natura sfuggente a renderla necessaria. Il regista, con la sceneggiatrice Nora Garrett, ha messo su una pellicola che interroga lo spettatore, lo provoca, lo costringe a prendere posizione, a riflettere sul proprio ruolo nella società. Unici nei? La durata forse eccessiva (138 minuti) e la poca caratterizzazione dei personaggi secondari, ma è molto piacevole e sicuramente farà la felicità degli amanti del genere.

Il voto di Cinefily

Ti è piaciuto l'articolo? Lascia un commento!