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Il primo Spider-Man di Sam Raimi compie 20 anni

By Maggio 1, 2022No Comments

Spider-Man compie 20 anni: ecco come Sam Raimi e Sony Pictures hanno salvato il genere dei supereroi e cambiato Hollywood per sempre.

Era il 3 maggio 2002 (in Italia solo il 7 giugno) quando Sam Raimi portò al cinema il primo Spider-Man. 20 anni esatti da allora: è curioso pensare che questa ricorrenza cada proprio nell’anno in cui il regista è tornato a dirigere un cinecomic, Doctor Strange nel multiverso della follia. Il film all’epoca ha incassato al botteghino 821 milioni di dollari in tutto il mondo (fonte Box Office Mojo). A fronte del grande successo seguirono poi i due sequel Spider-Man 2 nel 2004 e Spider-Man 3 nel 2007.

Sony, Marvel, Raimi e altri 18 registi

Il primo Spider-Man di Sam Raimi compie 20 anni

Facciamo un salto indietro nel tempo 🕑  immagina di trovarti nell’autunno del 1999 è stai seguendo un uomo vestito con un impeccabile abito nero mentre sale negli uffici della Sony. Quel uomo è Sam Raimi, pronto per proporsi alla regia di “Spider-Man”. Prima di arrivare a quel momento il regista era stato avvisato dal suo agente, Josh Donen: “Vogliono essere onesti con te. Ci sono circa 18 registi che preferirebbero avere a bordo del progetto prima di te“. Raimi rispose “OK, bene, digli che sono il numero 19.

Durante l’incontro di Raimi coi vertici congiunti di Sony, Columbia e Marvel il regista parlò del motivo per cui ama così tanto Spider-Man. Ha parlato del suo disegno in camera che aveva da bambino, ha parlato di come si riconoscesse nel ragazzo nerd Peter Parker, e di come poteva effettivamente vedersi come un supereroe. Ha parlato di come Stan Lee ha dato vita a un personaggio le cui debolezze e fallimenti erano altrettanto importanti dei suoi incredibili poteri.

Raimi quel giorno ha ottenuto il lavoro, regalandoci così la sua versione dell’Uomo Ragno che tanto amiamo. Un film che ha catalizzato l’ascesa del genere cinecomic come forza dominante nel cinema, sopratutto negli ultimi 20 anni. Senza di esso, non ci sarebbe nessun Marvel Cinematic Universe, nessun “Avengers: Endgame”, nessun “Il Cavaliere Oscuro” e di sicuro nessun “Spider-Man: No Way Home”.

Per commemorare il 20° anniversario del film, scopriamo insieme tutti i fatti e le curiosità che hanno portato al successo del film di Spider-Man.

Storia dei cinecomic negli anni '90

Spider-Man negli anni ’90 non era il fenomeno mediatico di oggi. Pensa che un esercito di avvocati ha dovuto passare la maggior parte degli anni ’90 a districare i diritti cinematografici del personaggio, che per la precisione non era esattamente un tema caldo. Nessun eroe della Marvel Comics aveva sfondato fino ad allora nei lungometraggi. I film di “Superman” erano fermi agli anni ’80, e il disastroso “Batman & Robin” del 1997 aveva chiuso il Cavaliere Oscuro nel dimenticatoio (almeno fino a 8 anni dopo). La situazione alla fine degli anni ’90 rendeva estremamente difficile trovare uno studio che prendesse sul serio l’idea di girare film sui supereroi. Qualcosa iniziò a muoversi verso la fine del decennio, nel 1998 “Blade” fu un grande successo commerciale per la New Line Cinema. E questo aveva contribuito a fomentare l’idea che un personaggio Marvel potesse diventare un film di successo. Parallelamente la Fox stava lavorando a un film sugli “X-Men” in gran parte grazie al successo della serie animata in voga in quegli anni. Spider-Man, tuttavia, è sempre stato il diamante di punta della Marvel, e nel 1998, la Sony Pictures, guidata da Calley, riuscì ad acquisirne i diritti cinematografici a titolo definitivo per soli $ 7 milioni, con la Marvel che trattenne il 5% dei profitti e il 50% del merchandising.

Spider-Man di James Cameron

All’inizio degli anni ’90, James Cameron aveva lavorato su una “sceneggiatura” di 80 pagine – in parte sceneggiatura, in parte trattamento – per un film di “Spider-Man” che vedeva Electro come il villain principale. Il film avrebbe avuto un Peter Parker già a buon punto nella sua carriera di Uomo Ragno. Tuttavia quando la Sony salì a bordo, Cameron era già molto avanti con la stesura, ed il film era pieno di idee piuttosto audaci. Su tutte quella delle ragnatele organiche (cosa poi mantenuta da Raimi stesso). Alla fine il suo progetto naufragò… in tutti i sensi perché da lì Cameron prese la rotta di Titanic.

James Cameron Spider-Man

Sam Raimi alla ricerca del realismo perduto nei cinecomic

Per Sam Raimi, Peter Parker non era un ragazzo idealizzato. Veniva da una famiglia distrutta, non era il classico belloccio. Ma era e doveva essere il ragazzo della porta accanto in cui in tanti potessero identificarsi. Raimi ci si identificava. E voleva portare questo senso di realismo all’interno del film: i sentimenti di un ragazzo adolescente comune in un film di supereroi. Fantastico per quegli anni! Per tutti gli anni ’90, infatti, i film a fumetti sono state esperienze intensificate che hanno posto i supereroi al centro di un mondo fantastico che somigliava davvero poco al nostro. Raimi detestava quell’approccio.

Ma per dare vita alla sua visione realistica, Raimi doveva ancora trovare l’attore giusto che incarnasse Peter Parker. Tra i tanti nomi ipotizzati dalla stampa, anche se Sony non li ha mai presi seriamente in considerazione: Leonardo DiCaprio, Wes Bentley, Heath Ledger, Ewan McGregor, Chris Klein, Scott Speedman, Jude Law e Freddie Prinze Jr… qualcuno citò anche Michael Jackson. Tutti quanti uomini di spicco, nessuno dei quali adatto al ruolo di un secchione nerd che non riesce a chiedere di uscire ad una ragazza.

Proprio mentre Raimi iniziava la sua ricerca, “Le regole della casa del sidro” stava facendo incetta di premi. La sua star, il 24enne Tobey Maguire, sarebbe stato il Peter Parker perfetto per Raimi. Tobey non fu la scelta più facile per un ruolo così importante. Ma era un attore magnifico e possedeva tutte le qualità che Peter Parker avrebbe dovuto avere. Una volta che Raimi ebbe il suo cast, inclusi Kirsten Dunst come Mary Jane, Cliff Robertson come zio Ben, Rosemary Harris come zia May, James Franco come Harry Osborn e J.K. Simmons nei panni di J. Jonah Jameson – tutto era pronto per dare vita all’Uomo Ragno in modo che fosse tanto fedele ai fumetti ma radicato nel mondo reale.

cast spiderman

Curiosità e scelte creative dal dietro le quinte

Goblin

Alcune scelte creative si sono rivelate complicate, una su tutte? L’elmo del Goblin.

Willem Dafoe si è soffermato, in un intervista per variety, sul duro lavoro che è stato fatto dalla produzione per non rendere ridicolo l’aspetto del Goblin, bensì spaventoso. Alla fine si optò per un look molto spigoloso, molto moderno, più simile ad un’armatura. In alcuni dei primi test, il Goblin sembrava invece più una maschera di Halloween, qualcosa tipo del vomito verde con occhi da insetto. Sarebbe stato alquanto sciocco…

Spidey

Uno dei momenti più belli di “Spider-Man”, stando al producer Avi Arad, è stato quello di mostrare per la prima volta a Stan Lee la CGI di Spider-Man mentre volava. “Guardavo Lee come se fosse uno zio. E lui mi sussurra all’orecchio: “E’ tutto qui?” E poi ho capito che non sapeva che fosse una preview. Era del tutto nuovo per quanto riguarda la tecnologia. Era così deluso che io stesso ho quasi pianto! Gli ho detto: “Stan, il mondo non ha mai visto niente di simile”. “Sì, ma non sembra bello.” E poi: “Non preoccuparti. Sarà fantastico.” Ad ogni modo, quando l’ha visto finito, aveva un sacco di lacrime agli occhi, perché quello è il suo bambino.

GRAZIE SAM!

Da 20 anni a questa parte, i fan continuavano ad amare lo Spider-Man cinematografico: la trilogia di Raimi, i due film di “The Amazing Spider-Man” con Andrew Garfield, il film d’animazione premio Oscar “Into the Spider-Verse”, e i tre film di “Spider-Man” con Tom Holland, culminati con “No Way Home”. I film di Spider-Man ora costituiscono il franchise di supereroi con il maggior incasso di sempre (ebbene sì, anche più di “Batman”), con incassi al botteghino globali che superano gli 8,2 miliardi di dollari. E solo quattro anni dopo il debutto di “Spider-Man”, la Marvel ha annunciato che avrebbe prodotto i propri film attraverso i Marvel Studios, che, dopo 27 film, ha incassato più di 25,6 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Senza la determinazione di Raimi di onorare ciò che ha reso Peter Parker così indelebile per così tanto tempo nelle pagine dei fumetti Marvel e la dedizione di Sony a supportare la sua visione, è probabile che nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile!

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