A House of Dynamite è un thriller d’azione ad alta intensità diretto da Kathryn Bigelow, regista premio Oscar nota per il suo cinema muscolare e politico. Il film, prodotto da Universal Pictures, sarà distribuito in Italia da Eagle Pictures. La pellicola è stata presentata in anteprima alla 82ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e ha un cast stellare che include Idris Elba, Rebecca Ferguson, Jared Harris e Tracy Letts. Dal 24 ottobre sarà su Netflix ma noi l’abbiamo già visto al cinema e vi diciamo cosa ne pensiamo.
LA TRAMA
19 minuti per salvare Chicago e il mondo
I radar della base militare di Fort Greely, in Alaska, rilevano un missile nucleare. Il Presidente e il suo entourage devono sfruttare il poco tempo per tentare di abbattere il missile, prima che raggiunga Chicago.
INFO & CAST
Durata 112 min
Regia Kathryn Bigelow
Cast
Idris Elba: Il Presidente
Rebecca Ferguson: Cap. Olivia Walker
Gabriel Basso: Jake Baerington
Tracy Letts: Gen. Anthony Brady
Greta Lee: Anna Park
LA RECENSIONE
La tensione come linguaggio cinematografico
Il nuovo film della bravissima Kathryn Bigelow è un thriller politico mozzafiato che esplora la vulnerabilità del potere e la normalizzazione del rischio nucleare. Con una regia tesa e una struttura narrativa tripartita, il film si impone come una delle opere più lucide e inquietanti del cinema contemporaneo.
La regista dirige con una lucidità impressionante, costruendo un’opera che si consuma in 112 minuti di pura tensione. Il film si apre con l’avvistamento di un missile nucleare diretto verso Chicago, e da quel momento ogni secondo diventa cruciale. La Bigelow orchestra un racconto diviso in tre prospettive: le basi di controllo, la situation room della Casa Bianca e il Pentagono. Questa struttura tripartita non solo frammenta il tempo, ma moltiplica l’angoscia, mostrando come l’emergenza si rifrange in ambienti diversi, ognuno con le proprie logiche e paure. La Bigelow non cerca il sensazionalismo a tutti i costi, ma l’autenticità del panico, l’impossibilità di una risposta razionale quando il tempo è nemico.
Il potere sotto assedio
A House of Dynamite è un film che mette in discussione il concetto stesso di potere. Le figure istituzionali, solitamente rappresentate come infallibili, appaiono qui impotenti, schiacciate dalla responsabilità e dalla consapevolezza dell’errore umano. Il discorso politico è netto ma non didascalico: la deterrenza nucleare è una roulette russa, e la sicurezza è un’illusione. La regista ci mostra un sistema che, di fronte all’imponderabile, si rivela fragile, caotico, umano. Il film diventa così una riflessione sulla normalizzazione del rischio estremo, sulla “casa piena di dinamite” in cui tutti viviamo senza rendercene conto.
Nel ruolo del Presidente degli Stati Uniti, Idris Elba offre una performance intensa e stratificata. Il suo personaggio è lontano dall’archetipo del leader risoluto: è un uomo stanco, incerto, consapevole che ogni scelta può essere fatale. Elba riesce a trasmettere la fragilità dietro la facciata del potere, il tremore che accompagna ogni parola, ogni gesto. La sua interpretazione è il cuore emotivo del film, e il momento in cui deve decidere tra la resa e la rappresaglia è tra i più strazianti della pellicola. Accanto a Elba, brillano anche le interpretazioni di Rebecca Ferguson, Jared Harris e Tracy Letts, ciascuno incarnando una diversa sfaccettatura del potere in crisi. Ferguson è magnetica nel ruolo della comandante della situation room, combattuta tra protocollo e istinto. Harris, nei panni del segretario alla difesa, è l’unico a cercare di raffreddare gli animi, mentre Letts incarna la rigidità burocratica che si sgretola sotto la pressione. Le performance di Gabriel Basso, Greta Lee, Moses Ingram e Anthony Ramos aggiungono ulteriore profondità, rendendo ogni scena un mosaico di emozioni e tensioni.
Un'opera necessaria
A House of Dynamite è una sorta di test d’ansia collettivo, una riflessione sulla follia di vivere sotto l’ombra di una minaccia normalizzata. La Bigelow, alla fine, non offre soluzioni, ma pone domande scomode, lasciando allo spettatore il compito di confrontarsi con l’idea che la difesa totale è impossibile. È un’opera che scuote, interroga, e soprattutto non lascia indifferenti grazie anche alla fotografia di Barry Ackroyd, alle musiche di Volker Bertelmann e al montaggio di Kirk Baxter.
Idris Elba (Il Presidente), Rebecca Ferguson (cap. Olivia Walker), Gabriel Basso (Jake Baerington), Jared Harris (Reid Baker), Tracy Letts (gen. Anthony Brady), Anthony Ramos (magg. Daniel González), Moses Ingram (Cathy Rogers), Jonah Hauer-King (com. Robert Reeves), Greta Lee (Anna Park), Jason Clarke (amm. Mark Miller), Brian Tee, Brittany O'Grady, Gbenga Akinnagbe, Willa Fitzgerald, Renée Elise Goldsberry (First Lady) e Kyle Allen.
Il voto di Cinefily



