Il grande attore de La Piovra è morto per un malore improvviso nella sua casa di Monaco.
La morte di Remo Girone, avvenuta il 3 ottobre 2025 nella sua casa di Monaco, segna la fine di un’epoca per il mondo dello spettacolo italiano. Attore poliedrico, raffinato e intenso, Girone ha lasciato un’impronta indelebile nel teatro, nel cinema e soprattutto nella televisione, dove il suo volto è diventato iconico grazie al ruolo di Tano Cariddi in La Piovra. Tantissimi sono i film e le serie tv nel suo curriculum e, infatti, era uno degli artisti più amati in Italia e all’estero.
Da Asmara a Roma, il viaggio di un enorme talento
Remo Girone nacque il 1° dicembre 1948 ad Asmara, in Eritrea, da genitori italiani emigrati durante il periodo coloniale. Cresciuto in un ambiente multiculturale, fin da bambino mostrò una spiccata inclinazione per la recitazione, partecipando a spettacoli teatrali e recitando poesie. A soli 13 anni si trasferì a Roma, dove completò gli studi e si iscrisse all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, diplomandosi in recitazione.
Girone debuttò sul grande schermo nel 1972 con Roma rivuole Cesare di Miklós Jancsó. Il primo ruolo da protagonista arrivò nel 1977 con Il gabbiano di Marco Bellocchio. Negli anni successivi partecipò a film come Corleone di Pasquale Squitieri e Giocare d’azzardo di Cinzia TH Torrini. Parallelamente, il teatro rimase una costante nella sua vita: lavorò con registi del calibro di Luca Ronconi, Orazio Costa ed Enrico D’Amato, interpretando testi classici e contemporanei con grande intensità.
Nel 1982 sposò l’attrice argentina Victoria Zinny, con cui condivise oltre cinquant’anni di vita. Zinny aveva due figli da un precedente matrimonio, Karl e Veronica, che Girone considerava suoi. La coppia visse tra Roma e Monaco, mantenendo un profilo riservato. Durante un’intervista, Girone raccontò di aver affrontato momenti di profonda depressione, curati con anni di psicanalisi. La sua forza interiore e il sostegno della moglie furono determinanti per superare le difficoltà.
Il mito di Tano Cariddi e il successo televisivo
La consacrazione arrivò nel 1987 con La Piovra 3, dove interpretò Gaetano “Tano” Cariddi, un personaggio glaciale e spietato, simbolo della connivenza tra mafia e finanza. Il ruolo, che Girone rese indimenticabile con uno sguardo magnetico e una recitazione misurata, lo accompagnò per diverse stagioni della serie, diventando un’icona della televisione italiana. Anche durante la sua battaglia contro il tumore alla vescica, Girone riuscì a tornare sul set grazie a un accordo con la produzione, che gli permise di concludere la nona stagione e riprendere il ruolo nella decima.
L’apertura internazionale: da Enzo Ferrari a Hollywood
Negli anni 2000, Girone ampliò il suo raggio d’azione partecipando a produzioni internazionali. Tra i suoi ruoli più noti: Enzo Ferrari in Le Mans ’66 – La grande sfida di James Mangold, La legge della notte diretto da Ben Affleck, Heaven di Tom Tykwer e The Equalizer 3 con Denzel Washington, girato in Italia nel 2022. La sua capacità di adattarsi a contesti diversi e di recitare in più lingue lo rese un attore apprezzato anche fuori dai confini nazionali.
La morte improvvisa e il cordoglio del mondo dello spettacolo
Remo Girone è morto improvvisamente il 3 ottobre 2025 nella sua casa a causa di un malore. Nonostante una lunga battaglia contro il cancro, la causa del decesso è stata un evento acuto e inatteso. La notizia ha suscitato profonda commozione tra colleghi, fan e critici, che lo ricordano come un artista rigoroso, elegante e profondamente umano.
Girone non è stato solo un attore, ma un narratore dell’Italia, delle sue contraddizioni e delle sue passioni. Con il suo sguardo austero e la voce profonda, ha dato vita a personaggi memorabili, contribuendo a definire l’identità culturale di un’intera generazione. La sua scomparsa lascia un vuoto difficile da colmare, ma il suo lavoro continuerà a parlare per lui.



