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Siete pronti per “Karate Kid: Legends”? Diretto da Jonathan Entwistle e scritto da Rob Lieber, il film è ambientato tre anni dopo gli eventi della sesta stagione della serie “Cobra Kai” (2018-2025) ed è il sesto film del franchise “The Karate Kid”, dopo “The Karate Kid” uscito nel 2010. La pellicola ha come protagonisti Jackie Chan e Ralph Macchio, entrambi nei ruoli dei film precedenti, con Ben Wang come protagonista principale accanto a Joshua Jackson, Sadie Stanley e Ming-Na Wen. Noi di Cinefily l’abbiamo visto e vi raccontiamo cosa ne pensiamo, senza spoiler.

LA TRAMA

La storia di formazione e rinascita di Li Fong

Dopo una tragedia familiare, il ragazzo prodigio del kung fu, Li Fong (Ben Wang), è costretto a lasciare la sua casa di Pechino e a trasferirsi a New York con la madre. Li Fong cerca di liberarsi del suo passato e integrarsi con i suoi nuovi compagni di classe. Malgrado non voglia combattere, i guai sembrano raggiungerlo ovunque: infatti, per aiutare un suo nuovo amico in difficoltà, è costretto a partecipare a una gara di karate. Tuttavia, le sue abilità non bastano. A questo punto, l’insegnante di kung fu di Li Fong, Mr. Han (Jackie Chan), chiede aiuto al primo “Karate Kid”, Daniel LaRusso (Ralph Macchio). Il ragazzo imparerà un nuovo modo di combattere fondendo gli stili dei due maestri in uno solo per la resa dei conti nelle arti marziali.

INFO & CAST
Anno 2025
Durata 94 min
Regia Jonathan Entwistle

Cast
Jackie Chan: Mr. Han
Rakoh Macchio: Daniel LaRusso
Ben Wang: Li Fong
Joshua Jackson: Victor Lipani
Sadie Stanley: Mia Lipani

LA RECENSIONE

Un esercizio di nostalgia senza enfasi

Eh lo sappiamo tutti ormai: toccare un franchise di successo non è mai facile e crea grandissime aspettative. Il regista Jonathan Entwistle si è imbarcato in quest’avventura con un entusiasmo fuori dal comune ma il suo lavoro, lo diciamo subito, è riuscito a metà. Se l’intenzione iniziale era quella di “innovare” la saga, dare la sua impronta personale, diciamo che l’obiettivo non è stati raggiunto. La sceneggiatura di Rob Lieber segue una formula già vista: il giovane eroe che apprende lezioni di vita attraverso le arti marziali. Le sequenze di combattimento, sebbene ben coreografate, mancano di originalità e non riescono a suscitare l’emozione sperata. Il film sembra più un esercizio di nostalgia che un tentativo di evoluzione della saga.

Temi importanti e cast d'eccezione

Si trattano temi molto più personali come l’elaborazione del lutto, la ricerca di sé stessi e il senso di colpa e il cambio di location da Pechino a New York da quel tocco di modernità che sembra avere effetti benefici sulla prima parte del film, ma dopo una mezz’oretta ci si rende conto che tutto è immutato e che non è stato assolutamente portato avanti il lavoro della serie “Cobra Kai”. La punta di diamante resta sempre il cast. Il giovane Ben Wang offre una performance convincente nel ruolo di Li Fong, portando sullo schermo un giovane determinato e vulnerabile, molto bravo nelle scene d’azione e veramente carismatico. Speriamo che Hollywood gli dia anche altre opportunità. Il grande Jackie Chan riprende il ruolo di Mr. Han con la consueta maestria, sebbene il suo personaggio appaia meno dinamico rispetto ai film precedenti, però è sempre un piacere vederlo in scena, lo consideriamo quasi uno di famiglia. Ralph Macchio torna nei panni di Daniel LaRusso, ma il suo ruolo è marginale, limitandosi a fungere da mentore senza aggiungere profondità al personaggio. Anche in questo caso, è stato bellissimo vederlo tornare nella saga, ma il suo spazio è veramente troppo striminzito. Il cast di supporto, tra cui Joshua Jackson e Sadie Stanley, offre interpretazioni adeguate, ma senza particolari acuti, forse saranno state tagliate alcune parti che li riguardavano? Fatto sta che a fine proiezione stentavamo quasi a ricordarcene.

IN CONCLUSIONE

La cosa peggiore è il montaggio incredibilmente confuso di Dana E. Glauberman, che non riesce a farci immergere appieno nella storia, mentre la fotografia di Justin Brown ci riporta alla magia dei capitoli precedenti. Menzione speciale alle musiche di Dominic Lewis e alla decisione di far durare la pellicola solo 94 minuti. Non sappiamo, infatti, se sperare che ci sia un altro capitolo che sviluppi meglio alcune storie o se smettere di spremere come un limone i franchise cult solo per fini commerciali. Se, però, questo film riuscirà a portare nelle sale una nuova generazione che si appassionerà alla saga, allora l’obiettivo sarà raggiunto e saremo pronti ad un nuovo filone.

Il voto di Cinefily

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