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“A Real Pain” – scritto, diretto e interpretato da Jesse Eisenberg – racconta la storia di David e Benji Kaplan (Kieran Culkin) sono due cugini ebrei statunitensi che decidono di fare un viaggio in Polonia per vedere i luoghi dove la nonna era nata e cresciuta. Vecchie tensioni verranno a galla e metteranno in crisi il loro rapporto. Il film ha vinto il Golden Globe al Miglior attore non protagonista (Culkin) e agli Oscar è candidato nelle sezioni Migliore sceneggiatura originale e ancora come Miglior attore non protagonista. Noi l’abbiamo già visto per voi e vi raccontiamo cosa ne pensiamo nella recensione senza spoiler.

LA TRAMA

Due cugini uniti dalla memoria familiare

Due cugini con caratteri diversi, David e Benji, intraprendono un viaggio in Polonia per rendere onore all’adorata nonna. L’avventura giunge a una svolta quando le vecchie tensioni della coppia riemergono sullo sfondo della loro storia familiare.

INFO & CAST
Anno 2024
Durata 90 min
Regia Jesse Eisenberg

Cast
Jesse Eisenberg: David Kaplan
Kieran Culkin: Benji Kaplan
Will Sharpe: James
Jennifer Grey: Marcia
Liza Sadovy: Diane

LA RECENSIONE

Un road movie fatto di emozioni, ricordi e recupero di uno splendido rapporto

Jesse Eisenberg, alla sua seconda prova da regista dopo “Quando avrai finito di salvare il mondo”(2022), ci regala un vero e proprio gioiellino. Eisenber ha scritto anche la sceneggiatura e si è ritagliato il ruolo di David, uomo posato, abitudinario, con un buon lavoro, una moglie e un figlio, totalmente opposto al temperamento del cugino Benji (Kieran Culkin), pazzo, schietto, sopra le righe ma anche tanto sensibile. Forse è proprio quest’ultimo ad aver sofferto di più della morte della nonna, arrivando addirittura a sprofondare nella depressione. In passato i due cugini erano inseparabili, poi la vita li ha divisi e proprio in occasione della morte dell’amatissima nonna li farà ritrovare per un tour organizzato della Polonia, da Varsavia ai luoghi dell’Olocausto, fino alla casa della donna. In questo splendido road movie, sarà proprio il tragitto a far emergere tutti i dissidi, le cose non dette, a fare recuperare un rapporto e quel bene che non si erano mai spenti, ma solo annebbiati.

Eisenberg, regista perfetto di un viaggio nell’anima

Eisenberg è bravissimo a seguire con la telecamera il viaggio nei posti e nell’anima dei personaggi principali, fondendo sentimenti, memoria, il tema dell’identità e delle proprie radici, emozioni, divertimento, costruendo un comedy-drama molto semplice, quasi documentaristico, ma tremendamente magnetico. Il riavvicinamento di David e Benji è la cosa che ci interessa di più e avverrà man mano, di mezzo in mezzo, tra treni, aerei e van, e sapremo anche qual è stato il motivo scatenante dell’allontanamento di David, ma preferiamo non spoilerarvi nulla perché si tratta di uno dei momenti più toccanti della pellicola. Ognuno vive il dolore a modo proprio, ma talvolta sono proprio le persone più chiacchierone, estroverse, divertenti e spaccone a nascondere la maggiore sofferenza, che poi esplode come una supernova con tutta la sua forza e Kieran Culkin incarna alla perfezione questo personaggio. Se fosse per noi, gli porteremmo l’Oscar a casa già da ora. Il David di Eisenberg (bravissimo nella sua attorialità semplice e lineare) gli lascia totalmente lo spazio, lo fa esprimere, sfogare, raccogliendone tutte le emozioni, perché in fondo David vorrebbe essere Benji e glielo dice più volte.

90 minuti di applausi

“A Real Pain” è pura emozione, 90 minuti di goduria per l’anima, scritto divinamente e montato alla grande da Robert Nassau, che non molla mai la presa e sa come dare ritmo soprattutto durante le sequenze di viaggio. Fenomenale anche la fotografia di Michael Dymek, piena di colori e sempre luminosa. Che dire poi delle musiche di Chopin? Un tocco di classe assolutamente azzeccato dato che i pezzi scelti del leggendario pianista e compositore polacco incorniciano alla perfezione i momenti più importanti del film. Ora, il film è candidato a due Oscar – Mglior attore non protagonista a Kieran Culkin e Migliore sceneggiatura originale a Jesse Eisenberg – e sinceramente li meriterebbe entrambi. Nel frattempo, gli assegniamo le nostre cinque stelle.

Il voto di Cinefily

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